Gianni De Magistris

05.05.2018 12:21 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico De Luca
Gianni De Magistris

Eraldo Pizzo ha compiuto 80 anni e a Recco è stata gran festa, come merita chi ha vinto l'oro olimpico a Roma nel '60, ha partecipato ai Giochi di Tokio nel '64, a Città del Messico '68 e Monaco '72, vanta 16 scudetti con la Pro Recco, uno col Bogliasco e una Coppa Campioni. Il Caimano, ricordato per l'occasione con una pagina dalla "rosea", era solito dire che con Alberani in porta, De Magistris in attacco e altri quattro avrebbe vinto contro tutti. E alla festa ha voluto anche Gianni. Perché? Perché aveva debuttato a 14 anni nella Florentia e, a poco più di 17, nel Settebello olimpico del '68, dove era ancora presente nel '72; perché aveva vinto la classifica dei cannonieri per 17 anni di seguito; perché si è soliti identificare tre periodi della pallanuoto, con Arena, Pizzo e De Magistris; perché lottava con l'ungherese Farago per essere il numero uno al mondo; perché al Presidente della Pro Recco e suo ex compagno di squadra, Volpi, ripete che il più grande è De Magistris; infine perché nel '76, quando la Florentia vinse lo scudetto, alla Costoli questo attaccante ventiseienne fece girare il capo al trentottenne Eraldo, forse il difensore più forte al mondo col vizio del gol.

Ho conosciuto Gianni a Taranto. Ero con la Pistoiese. Mi trovavo nello stesso albergo. Si giocava alle 14.30 e al mattino andai ad ascoltare come preparava la partita l'allenatore della Florentia per il Trofeo Tangorra. Mi fece un'ottima impressione. A conferma, dopo 23 anni, ha riportato la Rari in Serie A. Ecco, Firenze ha un signore di 68 anni che non ha vinto quanto Pizzo, ma è stato un numero uno al mondo nella pallanuoto e pare non se ne sia accorta. Mi ricorda quando lo stadio era il Comunale e non so le volte che scrissi su La Nazione di Artemio Franchi. Si era dimenticato il più grande dirigente del calcio a livello nazionale e internazionale. Ebbene, lo stadio prese il suo nome, ma ancora oggi non vedo il bronzo a Coverciano vicino a quello del Marchese Ridolfi, perché se uno è stato l'ideatore del meraviglioso Centro, l'altro l'ha fatto conoscere al mondo. Ecco, De Magistris, nel suo sport, è stato un numero uno. Dimenticarlo è un peccato. In Spagna Estiarte è un mito. 

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