Gravina aiutaci tu!

11.11.2018 11:35 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Gravina aiutaci tu!

Finalmente si torna a parlare di calcio e si vanno a ricercare le cose giuste del passato. Mi riferisco alla notizia di Gravina che vuole la Lega di Serie C semiprofessionistica. Al tempo aveva un solo difetto: quando firmavamo i contratti non avevamo garanzie. Con l'avvento dell'AIC arrivò anche la previdenza. Quindi si torna a imboccare la strada maestra, cosa che non avviene ancora in altri settori. Quando martedì a Coverciano si sono ricordati i 60 anni della nascita del Centro Tecnico, ho sentito parlare in termini entusiastici dei nostri allenatori. Al solito i primi della classe, quando siamo come gli altri. Per questo spero che la FIGC prenda in esame di rivedere i corsi e migliorarli. Per tecnici, manager e istruttori. La rivoluzione dovrebbe partire da Coverciano e ricordare che il calcio non si impara sui banchi di scuola, ma è una trasmissione di esperienze. Se c'è chi è disposto a far conoscere il vissuto e ha dimostrato sul campo di sapere, otterremo ben altri risultati.

Eppoi, se non abbiamo partecipato al Mondiale in Russia, un motivo ci sarà. Se il problema dei settori giovanili esiste, un motivo ci sarà. Ed ecco una serie di cose che dovrebbero essere scontate. Perché un tempo si diceva che una squadra degna di questo nome doveva avere lo 0 a 0 nelle gambe? Se oggi Allegri, che legge meglio di altri la partita, ripete che la Juventus prende troppi gol, dovrebbe spiegare come può essere altrimenti. Se ho Cancelo e Alex Sandro terzini votati all'attacco, Pjanic davanti ai centrali e Bonucci che non è un fulmine, quale copertura avrò con un solo difensore vero, Chiellini? Non a caso, per vincere uno scudetto al Milan, a Max fu acquistato Van Bommel, perché con Pirlo troppi erano i rossoneri che non difendevano. Perché si lasciano giocare indisturbati Koulibaly e Bonucci, che sono i registi arretrati e toccano un'infinità di palloni, con una percentuale di errore risibile? Così Brozovic, Pjanic, Biglia, De Rossi e altri centrocampisti, che sono il passaggio obbligato e dettano i tempi di gioco. Perché sugli angoli non ci si sa disporre, né sulle punizioni dirette? Perché i difensori quasi mai sono davanti agli attaccanti quando il portiere rinvia dal fondo? Si dirà che sono particolari, ma quante volte il risultato si decide per un particolare? Perché nel riscaldamento pre-partita si vede tirare con violenza in porta, senza pensare al rischio che si corre?

Potrei continuare, fino ad arrivare a parlare di una squadra che gioca bene assieme se ha una buona chimica, perché il pericolo più grande è l'egoismo, proprio di chi antepone l'interesse particolare a quello generale. Preoccupiamoci, infine, di veder arrivare in largo anticipo i nostri eroi agli allenamenti e alle convocazioni, perché i ritardi non vanno mai tollerati. Alle corte, se vogliamo risalire cominciamo a scendere la mattina dal letto col piede destro. Per adesso non lo facciamo. 

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