L'incredibile Ceferin
Si gioca Juventus - Atalanta, semifinale di Coppa Italia: dirige Fabbri, mentre l'altra semifinale, che vede la Lazio ricevere il Milan, è affidata a Rocchi. Chi conosce i meccanismi del calcio si sarà certamente chiesto che cosa è cambiato dal 2006, quando scoppiò Calciopoli. Quindi nulla! Ecco perché ripeto fino alla noia che si è trattato di una lotta di potere tra Carraro e chi voleva sollevarlo dalla Presidenza della FIGC, ma aveva dimenticato che senza Agnelli alle spalle l'impresa non era possibile. E così con Fabbri i padroni di casa hanno garanzie massime, come il Milan all'Olimpico con Rocchi, il nostro numero uno. Ma le aveva ugualmente il Real Madrid col PSG, grazie allo stesso Rocchi, o il Barcellona a Londra contro il Chelsea con Cakir. Pierluigi Collina, designatore principe e gran manovratore, non sbaglia una mossa e il pupillo Rizzoli ha imparato a memoria la lezione.
Fin qui niente di nuovo. Invece c'è una novità sconvolgente e la regala il Presidente dell'UEFA, Aleksander Ceferin, il quale annuncia che nella prossima edizione della Champions League non si userà il VAR, perché vede ancora confusione. Lo annuncia lunedì a Bratislava, in occasione del Congresso UEFA. Mi tornano alla mente le parole di chi, commentando l'elezione di Ceferin, ebbe a dire che si era caduti ancora più in basso, perché il calcio, da sempre feudo dell'Europa che conta, non doveva spostare l'asse a est, zona calcisticamente di secondo livello, a meno che non si volesse fare un regalo a Putin per i Mondiali di Russia. Non si trova altra spiegazione. Nessuno sapeva chi fosse Ceferin. Ma ancor più strano è che il Presidente della FIFA Infantino abbia parlato di collaborazione tra Nyon e Zurigo e confermato che in Russia il VAR ci sarà. Domando ancora come sia possibile sentire dall'avvocato sloveno: "So che indietro non si torna, ma prima dobbiamo allenare arbitri e tifosi, soprattutto questi ultimi. E' un problema, non bisogna avere fretta". Potrei capire se a parlare fosse l'ultimo dei tifosi, perché non ci si accorge che ne va della credibilità del calcio, a meno che non si voglia tenere ancora in mano la leva del cambio e rimandare l'impiego della tecnologia. Sarebbe ridicolo. Faccio fatica a pensarlo. Preferisco credere alla frase di quell'allenatore che voleva il calcio "... un gioco stupido per persone intelligenti", e non comprendere l'importanza del VAR da chi siede al vertice fa cadere le braccia.
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