La risposta di Salvini e Giorgetti

27.09.2018 10:45 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
La risposta di Salvini e Giorgetti

Tanto tuonò che piovve. Nel "Decreto Salvini" su sicurezza e immigrazione appare una norma sulla certificazione dei bilanci delle società di A e B. Dalla prossima stagione i soldi della ripartizione della quota dei diritti audiovisivi andranno ai club che avranno sottoposto i bilanci alla revisione legale di società soggette alla vigilanza della Consob. E' un fatto epocale. D'accordo, i decreti devono essere trasformati in legge e, dal momento che la cosa fa certamente troppi scontenti, si supereranno perché il decreto non passi. Immaginate quante sono le società che chiudono bilanci quanto meno discutibili. Ma quanti commercialisti saranno disposti a firmarli, se dovessero essere chiamati a risponderne in tribunale? Certamente si farà leva sull'autonomia dello sport ecc., ecc., ma ci troviamo di fronte a un decreto non meno importante della Legge Melandri, che divideva il potere federale e riguardava la ripartizione dei diritti tv.

Stavolta si vuol controllare l'uso che si fa dei soldi, senza differenza tra società quotate e non in borsa. Sarebbe la rinascita del calcio, con i dirigenti costretti ad aver cura del settore giovanile, la cassaforte di ogni club, a calmierare la voce "Ingaggi", a guardare sempre più attentamente alla campagna acquisti-cessioni, ad evitare di presentare cifre improponibili alla voce "Mediazioni-agenti". Una cosa simile aveva fatto, nei primi anni 2000, il Cancelliere tedesco Schroeder, quando disse: "Non mi preoccupa che i migliori calciatori stranieri si trovino in Inghilterra, Italia e Spagna; a me interessa che le società abbiano i bilanci a posto". Se guardate i risultati della Germania negli ultimi anni, toccherete con mano la bontà dei programmi. Seppoi Salvini e Giorgetti riuscissero a risanare il calcio, avrebbero compiuto quello che a nessun altro è riuscito. E, dal momento che in un Paese latino non sfugge niente di ciò che riguarda il pallone, acquisterebbero tanti consensi che nemmeno immaginano.

Inoltre, l'aver decretato il fallimento di una gestione commissariale fortemente voluta dal CONI, è stato più di un campanello d'allarme per Fabbricini e Malagò. Anche la giustizia sportiva, infatti, sarebbe stata esautorata e, dalla prossima stagione, le controversie di ammissione ed esclusione dalle competizioni sarebbero diventate materia di esclusiva giurisdizione del TAR del Lazio. Pare che al termine di un incontro a Palazzo Chigi tra Giorgetti e Malagò sia stato accantonato il codicillo contenuto al comma 3 dell'art. 41 del "Decreto Salvini", onde evitare l'intervento unilaterale del Governo, ormai stanco di constatare che si è superato ogni limite. Lady Radio l'aveva scritto a Giorgetti il 29 giugno. Tre mesi dopo è arrivata la risposta.  

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