La sinapsi

13.01.2019 11:45 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico De Luca
La sinapsi

C'è sempre da imparare e quando leggo che il calcio di un tecnico prevede "... l'approfondimento degli automatismi, la sinapsi, gli amori, il coraggio, le emozioni e gli errori", esco arricchito. E con me i calciatori quando sentono parlare di sinapsi, che in neurofisiologia significa "connessione tra due cellule nervose". Evidentemente quelli che escono da Coverciano hanno una tale preparazione che spazia in più direzioni. Ce ne rendiamo conto ogni giorno nell'ascoltare interviste farcite di neologismi, che rendono il calcio ancora più bello. Non importa se siamo costretti a fare uno sforzo per seguire, vista la profondità dei concetti. Lo si fa volentieri, dal momento che si allargano le conoscenze. Non so se l'Accademia della Crusca abbia abolito l'uso dell'articolo, ma volete mettere "giocare palla" con "giocare la palla"? E gli intermedi, le ripartenze, gli esterni alti e bassi e così via non sono chicche? E' qui che il calcio è cambiato, come vogliono molti. Nella terminologia.

A me diverte un cabarettista romano, ma se so che parla Spalletti saluto Maurizio Battista e cambio canale. E' di un'altra categoria. Non importa se Béla Guttmann spiegava che il calcio stava tutto in poche parole: "Quando sei in possesso del pallone, smarcati; quando invece ce l'hanno gli avversari, marca". Non importa se un vecchio allenatore ripeteva che "... è un gioco stupido per persone intelligenti". Men che meno si vuol prendere in considerazione una famosa frase di Oriana Fallaci: "Non è vero che la verità sta sempre nel mezzo, a volte sta da una sola parte". E qui casca l'asino. Nel dire che il calcio è opinabile. Strano. Non è possibile dove ci sono i soldi. Magari servirà una preparazione superiore, una conoscenza migliore e la certezza che, se torturi i numeri a lungo, ci si accorgerà che sono pronti a confessare qualsiasi cosa. Anche qui niente di nuovo. Basta confrontarsi con altri sport e si avrà la risposta. Peccato che invece di preoccuparsi di insegnare a calciare di collo piede col destro e col sinistro e, soprattutto, a usare l'esterno, dimenticato da troppi, ci si preoccupi della sinapsi, con tutto il rispetto per la neurofisiologia.    

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