Stranieri e vivai d'Europa

13.11.2017 12:15 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Stranieri e vivai d'Europa

Il CIES, l'Osservatorio Svizzero del calcio di Neuchatel, segnalava qualche tempo fa che cambiare troppo non giova ai risultati e che si vince con i fedeli. Una lunga classifica vedeva al primo posto gli spagnoli della Real Sociedad, con durata di 5,26 anni per calciatore, e chiudeva con i turchi del Galatasaray, 3,10, al 50esimo posto. Si notava inoltre che chi occupa l'alta classifica ha una media di stabilità molto più alta degli ultimi. Detto questo, non si può fare a meno di ricordare che in Europa è boom di calciatori stranieri. La Turchia è la più esterofila con il 65,6%, seguita da Cipro, dove l'Apollon Limassol, l'Anorthosis e l'Aek Larnaca contano oltre il 90, mentre la Serbia è la più autarchica con il 17,1. In questa classifica il Belpaese occupa il sesto posto, con una percentuale del 54,3%. Tra le Leghe più importanti ci batte solo la Premier con il 59, mentre la Bundesliga si attesta al 48,6, la Liga al 39,2 e la Ligue I al 35,9. In Italia la squadra più cosmopolita è il Napoli con l'82%, segue la Lazio 80, l'Inter 79,8, la Roma 78,3 e, dopo l'Udinese, la Juventus con il 73,3.

Un'altra chiave di lettura dice che la cura del vivaio e dei prodotti nostrani non è nei pensieri della più parte delle società, oltre al fatto che denuncia la penuria di allevatori degni di questo nome. Il calcio si può leggere in modi diversi, anche se dobbiamo sempre applaudire chi, con diverse strategie, ha i conti a posto. Ma, dal momento che mi sono avventurato a parlare di vivai, non posso fare a meno di ricordare che al I° ottobre militavano nei 31 campionati europei 71 calciatori dell'Ajax, 67 della Dinamo Zagabria, 61 del Partizan Belgrado, 58 del Real Madrid e 55 dello Sporting Lisbona e dello Shakhtar Donetsk, mentre la prima italiana, l'Inter, occupava il 39° posto con 29. Nelle "rose" attuali l'Athletic Bilbao non si smentisce e con 20 calciatori provenienti dalla cantera è ancora primo, seguito da Real Sociedad, 15, Las Palmas, 12, Lione e Nantes 11.

Chiudo con un'ultima curiosità: il Manchester United, la multinazionale del calcio per eccellenza. Da 80 anni non manca mai in campo un giovane proveniente dal vivaio. L'ultima assenza che si ricordi data 1937, poi una catena di talenti che si sono passati il testimone, fino ad arrivare ai Beckham, Giggs e Scholes ieri e agli attuali Rashford e Lingard. Purtroppo in Europa il numero dei calciatori che trovano posto nella società dove sono cresciuti è in calo costante. In 9 anni è passato dal 23,2% al 18,5, con un calo del 4,7: un'ulteriore dimostrazione che insegnare calcio non è da tutti, come sarebbe un errore non riflettere su certe statistiche.   

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