Il caso De Vrij

23.02.2018 11:32 di Claudio Nassi   vedi letture
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Il caso De Vrij

In una lunga intervista Ancelotti dispensa due consigli a Gattuso: "Quando fa freddo copriti, così come quando abbiamo il pallone noi non ce l'hanno gli altri". Sembrano banalità ma, se ci riflettete, sono i principi fondamentali del calcio. A dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che il gioco è semplice; poi, con tutto quello che ruota attorno, diventa difficile. La scorsa domenica, su La 7, Massimo Giletti porta in video la presunta combine di Bari - Castel di Sangro del 1997, decisiva per la promozione in A dei pugliesi. Ci sono pure due testimoni e, dopo 21 anni, si dà voce a un caso prescritto. Non so se sia uno scoop, anzi ho molti dubbi, ma si continua a gettar discredito sul calcio quando, per mille e un motivo, non ce ne sarebbe bisogno. Non dimentico quel presidente che diceva: "Se il Papa entrasse nel calcio, dopo una settimana sarebbe come gli altri", perché gli interessi sono tali e tanti che portano a fare cose inimmaginabili in tempi normali.

Tutti sanno che dove ci sono soldi è necessaria la massima attenzione. Ebbene, che cosa si fa per limitare i danni e migliorare la credibilità? Ben poco. Addirittura si mette in discussione il VAR, nonostante abbia ridotto il potere discrezionale dell'arbitro. Nel 2006 esplode Calciopoli, ma bastava rivedere due norme che riguardavano l'AIA e si sarebbe scongiurata un'incredibile gogna mediatica. Se tre punti alla vittoria non hanno diminuito ancora i pari concordati, ne occorreranno quattro. Se l'escalation degli ingaggi continua, mettiamo un tetto, con penalità a chi lo sfora. Se si è esagerato nell'acquistare stranieri che non hanno diritto di cittadinanza nei nostri campionati, corriamo ai ripari. Se Mendes, Raiola, Ramadani e compagnia si consorziano addirittura con altri procuratori per avere in mano il calcio, impediamolo, regolamentandoli, in modo da limitare i danni. Quando il numero uno della FIFA Infantino auspica che alla Presidenza della FIGC arrivi un uomo forte, ascoltiamolo.

Potrei continuare fino ad arrivare a un fatto che lascia di sale: il caso De Vrij - Lazio. Se Lotito, uno dei presidenti più abili, commette l'errore di portarlo a scadenza di contratto, è grave, ma ancor di più se non si corregge. Se è vero che l'Inter ha offerto 4,2 milioni l'anno per cinque anni più bonus e se sono interessati all'olandese Chelsea, Atletico Madrid, Zenit, Juventus e Manchester United, perché sottoporgli il rinnovo fino al 30 giugno 2019 a 2,5 milioni più opzione di un'ulteriore stagione in caso di qualificazione in Champions? Non era semplice convincerlo a firmare, con un'offerta irrinunciabile, e accordarsi a cederlo a fine campionato al club di gradimento, inserendo la clausola di 25 milioni come nei desideri di Lotito? Ricordo una simile operazione fatta dal compianto Jerry Krause, G.M. dei Chicago Bulls, quando rimediò all'errore per poi cedere, a fine torneo, Pippen agli Houston Rockets. 

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