Marcare i creativi!

25.06.2021 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Marcare i creativi!

Penso che per vincere si debbano conoscere i punti di forza degli avversari e quelli della propria squadra, per limitare i primi e non far attaccare gli altri. Basta leggere L'arte della guerra del generale Sun Tzu Wu. Per questo non ho mai tenuto in grande considerazione i profeti degli schemi, esclusi quelli su palla inattiva. Ricordo un Chelsea - Liverpool e una marcatura che fece pensare. Benitez allenava i Reds. Mise Gerrard, l'uomo migliore, su Makelele, interditore principe. Perché? Giocava più palloni di tutti e dava inizio all'azione con una percentuale di errore risibile. Gerrard, invece, oltre ad attaccarlo, una volta entrato in possesso di palla poteva puntare la porta e, avendo il gol facile, creare costante pericolo. Per la prima volta vedevo marcare chi faceva quantità, ma era origine di pericoli.

Quando si incontrano il Real Madrid o la Germania, dove gioca Toni Kroos, la cosa diventa ancor più visibile. Perché è il regista, l'uomo che fa girare la squadra, non quello classico, statico, ma in continuo movimento, dai piedi morbidi, che batte le punizioni da ogni zona del campo, oltre agli angoli, e all'occasione pronto a concludere. L'allenatore può dedicarsi ad altre cose, dalla gestione degli uomini all'organizzazione del lavoro, in campo ci penserà lui. Alle corte: chi lo lascia giocare si scava la fossa.

Se ci spostiamo sulla nostra Nazionale, che tanto bene sta facendo sotto la guida di Mancini, il problema si allarga. Il regista non è più solo Jorginho. Sono due con Verratti. Anzi, talvolta tre con Bonucci, lento dai piedi educati. Anche Roberto scopre l'acqua calda: l'Italia gioca bene, grazie al tasso tecnico superiore di chi fa girare la squadra. Cosa che permette possesso palla e più opzioni. Al di là dei tanti avversari modesti incontrati, gli azzurri hanno la possibilità di andare avanti nell'Europeo e addirittura vincerlo, se ci permetteranno di giocare con più allenatori in campo. Mancini avrà il tempo di gestire la comitiva, preparare le palle inattive e alternare gli uomini, certo che la squadra sia in buone mani. Con il Galles si sono viste tante sostituzioni, esclusi Donnarumma, Bonucci, per 45', Jorginho e Verratti al rientro. E' mancato solo il gol. Inoltre il quarto regista, Locatelli, ha dimostrato di essere centrocampista completo e offrire ulteriori possibilità. Le difficoltà arriveranno quando una squadra, brava se gioca a 60 all'ora, troverà avversari che andranno a 70. Non penso a tecnici che marcheranno e attaccheranno i pensanti. Non ho grande fiducia negli allenatori, abituati a viaggiare coi paraocchi.  

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