Scoppierà Parmopoli?

27.01.2019 09:51 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico Gaetano
Scoppierà Parmopoli?

A distanza di oltre 12 anni si sgonfia Calciopoli. Tempo fa l'ex Presidente della FIGC, Franco Carraro, disse che si doveva rivedere il tutto, dal momento che non c'era stato passaggio di denaro. E venerdì la Corte d'Appello di Napoli ha deciso, in via definitiva, di respingere la richiesta risarcitoria da parte del Bologna di Gazzoni Frascara e del Brescia, per le retrocessioni subite, nei confronti dei vertici della Fiorentina e non solo. Il tempo è il medico migliore e, come ha sostenuto sempre Lady Radio, si è assistito a un lungo processo mediatico quando, cambiando poche righe degli artt. 10 e 19 del Regolamento dell'AIA nelle Carte Federali, si sarebbe risolto, senza clamore, il problema. Infatti non doveva essere il Presidente della FIGC, eletto a sua volta dai grandi club, a scegliere i designatori.

Ricordo i titoli cubitali, le foto, le filippiche degli scriba, il Commissario Rossi, lo scudetto all'Inter, ecc. ecc.. Domando da allora che cosa sia cambiato. Desidererei lo spiegassero i vari opinionisti che si affannano a magnificare il 4-3-3 e il 3-5-2. Il calcio era il gioco del potere e rimane il gioco del potere. Con una sola novità: il VAR, anche se non tutti capiscono che, al di là di alcune valutazioni errate e altre da discutere, gli errori sono diminuiti in modo esponenziale. Non è poco, in un mondo dove tutto cambi perché niente cambi. Sono sempre dell'avviso che chi capisce di calcio sa leggere le designazioni e trovare risposta a quanto avverrà sul campo. Quelli che sanno distinguere si divertiranno maggiormente al momento delle Coppe, nel vedere in che modo le grandi società sono tutelate. Ricordo alcuni casi eclatanti: Chelsea - Barcellona, semifinale di Champions, Real Madrid - Juventus, Real Madrid - Bayern Monaco, Real Madrid - Atletico Madrid, finale di Champions, Bayern Monaco - Fiorentina e, in Italia, Bologna - Samp 2-2, con retrocessione dei liguri. E si potrebbe continuare a lungo.

Ma alle spalle di ogni risultato c'è un lavoro e chi lavora meglio ha vantaggi. Sempre. Prendiamo il Parma, al quale faccio i complimenti per essere salito in 4 anni dai Dilettanti alla Serie A. Sono stati bravi sotto ogni profilo, se il calcio è un fatto politico, economico, tecnico, tattico, fisico e atletico. E continuano a esserlo, se viaggiano a metà classifica, hanno avuto 5 internazionali in 10 trasferte e ottenuto 4 vittorie, subito un rigore e sono secondi per ammonizioni. Di cosa li vogliamo accusare? Di essere più bravi, come altri al tempo di Calciopoli? Nel calcio ogni partita finisce senza vantaggi se, come vuole una legge della fisica, due forze uguali e contrarie si annullano, altrimenti la bilancia penderà da una parte. E avverrà sempre grazie a un lavoro costante, perché nel calcio, lo si voglia o no, devi dormire un quarto d'ora a notte, ma con un occhio aperto. 

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