Arteta, un predestinato

06.02.2023 10:01 di Claudio Nassi   vedi letture
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Arteta, un predestinato

Mikel Arteta è un predestinato. Nasce nell''82 a San Sebastian, cresce nella cantera del Barcellona e diventa ottimo centrocampista. Rangers Glasgow, 2002/5, Everton 2005/11 e Arsenal 2011/16 le squadre del suo percorso. In una carriera con 546 partite e 76 gol deve lamentare, dal 2009, tre operazioni ai legamenti del ginocchio destro. Nel 2006 viene eletto miglior calciatore dell'Everton e l'anno seguente centrocampista principe della Premier, con 35 presenze e 9 gol. Perché predestinato? La maggior parte degli allenatori è un centrocampista, abituato a stare nel vivo del gioco. Il suo modello è Guardiola e, guarda caso, lavora tre anni al suo fianco, al Manchester City. "Il miglior insegnamento che mi ha dato - dice - è che quello dell'allenatore è un mestiere solitario. Sei tu con le tue preoccupazioni e i tuoi problemi. Mi ha ispirato da quando avevo 8 o 10 anni. Semplicemente osservandolo. Volevo vincere come lui. Adoravo il modo in cui giocava, quello che trasmetteva in campo e la lettura delle partite. Probabilmente non avrei avuto la stessa carriera da calciatore, la comprensione del gioco e la mentalità con cui ho affrontato il calcio, senza quel periodo al Barça".

Appese le scarpe al chiodo, la prima porta a cui bussa è quella di Guardiola, trovando il maestro che gli ha insegnato ad allenare. L'apprendistato finisce quando lo cerca l'Arsenal. "C'era solo una squadra - dice Pep - contro cui, quando segnavamo, Mikel non esultava: l'Arsenal. E quando uno ha un sogno deve realizzarlo". Nel 2019 firma un contratto di 3 anni e mezzo con i Gunners. Il 1° agosto 2020 conquista la F.A. Cup, primo trofeo da allenatore, e il 20 il secondo, il Community Shield, battendo il Liverpool 5-4 ai rigori. Non bastano ai tifosi, che all'inizio del 2021/22 vogliono la testa del tecnico. Poi l'Arsenal prende a migliorare e Arteta cresce nella considerazione di tutti.

Oggi la squadra gioca il miglior calcio della Premier e dopo 19 partite era in testa con 50 punti, bottino che non aveva fatto nemmeno nel 2004, l'anno del titolo degli "invincibili" di Arsène Wenger. Sabato l'Arsenal cade, dopo 5 mesi, a Liverpool, 1-0 con l'Everton, ultimo in classifica. A dimostrazione, ancora una volta, che le partite più difficili sono quelle che fanno dormire la notte. L'obiettivo rimane vincere la Premier dopo 19 anni. Arteta sa di non aver fatto nulla, c'è un girone di ritorno da disputare e può accadere di tutto, anche se il Manchester City, sconfitto 1-0 dal Tottenham, rimane a 5 punti, con una partita in più.

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