I tre Palloni d'Oro

26.07.2021 09:00 di Claudio Nassi   vedi letture
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I tre Palloni d'Oro

Hanno telefonato a Lady Radio da France Football per votare il "Pallone d'Oro". Un attimo di stupore e la redazione si è riunita con l'editore. Né potevamo dimenticare gli inviati a Moena con la Fiorentina. Alla fine, non trovando accordo, abbiamo deciso di assegnarne tre. Il primo all'allenatore dell'Inghilterra Southgate per la formazione schierata nella finale, l'invenzione Trippier, l'inesistente Mount e quel Kane sottotono, tanto da essere paragonato a Domenech, famoso stratega di Italia - Francia al Mondiale 2006. Il secondo a Luis Enrique per aver lasciato a casa Sergio Ramos, uno dei difensori più forti al mondo, l'unico con 129 reti all'attivo, dimenticando il particolare di una nazionale col problema del gol. Il terzo la novità: il "pallone gonfiato". Non si poteva dimenticare Deschamps per la figura fatta dalla Francia: la squadra più forte, ma presuntuosa, sicura di vincere e dilaniata da beghe interne.

A questo punto, approfondita la situazione, si è preso in esame quanto scritto e detto per suggerire il vincitore. Trascurati gli allenatori, tutti hanno fatto il nome di calciatori: i favoriti, in ordine alfabetico, Donnarumma, Jorginho e Messi. Il primo ha 22 anni e un curriculum senza eguali: esordisce a 16 anni a San Siro, vanta 251 presenze nel Milan, 33 nella Nazionale A e 7 nell'Under 21, oltre ad essere determinante nella vittoria dell'Europeo. Il secondo, leader nel Chelsea con Thiago Silva e Kanté, vince la Champions League e l'Europeo. Béla Guttmann diceva: "Quando sei in possesso del pallone, smarcati; quando invece ce l'hanno i nemici, marca. Il calcio è tutto qui". Il suo problema? Quando la palla l'hanno i nemici!

Il terzo è Messi, che per la prima volta vince il "Sudamericano" con l'Argentina. Inutile dilungarsi, è il più forte. Ma se nel 2006 fu commesso l'errore di assegnare il premio a Cannavaro, come capitano dell'Italia, facendo inorridire Baresi e Maldini, ai quali poteva portare la borsa, perché spettava a Buffon, se si vuol sfatare la leggenda che il portiere non vale chi fa gol, Donnarumma è quello giusto. Si tratta di un fuoriclasse, come è stato Yashin.

Infine una voce, in redazione, fa il nome di Raiola, fra gli agenti un numero uno. Errore citarlo per il Pallone d'Oro. E' da Premio Oscar, anche se in passato sarebbe durato lo spazio di un mattino e costretto, in fretta, a cambiare mestiere.  

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