Lukaku e Florenzi

24.06.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Lukaku e Florenzi

Fra le cose più divertenti l'affaire Lukaku. Non trovo un caso simile nel calcio. Vado per ordine. Nell'estate del 2021 viene ceduto dall'Inter al Chelsea per 115 milioni. Non c'è feeling tra calciatore e allenatore. Lukaku, che ha ottenuto un ingaggio di 12 milioni netti l'anno, dai 7,5 che percepiva, rompe con Tuchel, rilasciando a gennaio un'intervista a Sky. Spera di tornare all'Inter. Poi continua nel suo atteggiamento e a giugno raggiunge l'obiettivo. Arriva in prestito per 8 milioni più 3 di bonus, con l'ingaggio ridotto di quasi un terzo. L'operazione lascia interdetti. Come è possibile? Dicono che i calciatori riescano sempre ad ottenere quello che vogliono. Inutile aggiungere che non sono d'accordo, perché ritengo che la leva del cambio debba essere in mano al presidente. A colui che paga. L'unica persona insostituibile nel calcio. C'è un solo motivo per cui debba essere scavalcato? Eppoi da chi. Evidentemente non è così. E' possibile spendere 115 milioni per un calciatore e, a distanza di un anno, mandarlo in prestito alla società che l'ha ceduto per poco più di 8, per accontentare il tecnico? O non sarebbe opportuno allontanare il mister, se non è stato capace di ricucire lo strappo? Per esperienza non ci si dovrebbe pensare un attimo. Per riuscire nell'impresa, perché di impresa si tratta, Tuchel deve essere stato più che bravo.

L'interrogativo, infine, rimane uno: chi paga? Ci si sposta a Roma per un nuovo caso, ma neppure vicino a quello del Chelsea. Anche stavolta di fronte c'è un incantatore di serpenti: Mourinho. D'accordo, nessuno lo vale, né ha il suo carisma o la capacità di plagio, ma il ritornello è lo stesso: chi paga? Arriva a Roma e trova una rosa ricca di difensori e centrocampisti. Subito è alla disperata ricerca di un esterno basso. Ci sono Karsdorp, Kumbulla, acquistato per 20 milioni dal Verona, Santon, Ibanez, Juan Jesus, Mancini e Matias Vina. Certamente anche qualche primavera, dal momento che il settore giovanile è il fiore all'occhiello. Ha, poi, Florenzi, caduto in disgrazia, ma se vince la Ligue 1 col PSG e al Milan ancora un titolo, è nazionale e può ricoprire più ruoli, si deve utilizzare e non cedere ai rossoneri per 2 milioni e 700mila euro. Non solo, arriva a centrocampo uno che non gioca al Porto, Oliveira, per risolvere i problemi, ma a giugno non si riscatta. Perché dare spazio e credito a chi non è all'altezza?    

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