I conti di Conte

16.01.2020 11:04 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Massimiliano Vitez/Image Sport
I conti di Conte

Perché Lazio terza e Atalanta quinta se il loro fatturato non è neppure paragonabile a Juventus e Inter? Non è forse la dimostrazione che si può essere competitivi senza spendere l'incredibile? Il caso vuole che gli operativi di queste società siano Tare e Sartori, probabilmente i migliori, a dimostrazione dell'abilità dei rispettivi Presidenti nello scegliere i collaboratori.

Seppoi ci vogliamo divertire, non posso non osservare l'Inter. Il padrone sembra essere Conte, che non guarda ai conti. Se la campagna d'estate si chiude con un disavanzo di oltre 108 milioni, se il foglio paga dice 139, il suo contratto è di 37 netti per 3 anni e la "rosa" si compone di 25 calciatori, sembra eccessivo ripetere, a più riprese, che la coperta è corta e bisogna acquistare rinforzi di spessore, pronti all'uso, per competere. Ma se, esclusi Padelli, Bastoni, Berni, Agoumé e Esposito, gli stipendi vanno da 1,5 milioni a 7,5, viene da ritenere che gli altri non siano sprovveduti. Perché non pensa a Candreva, che con Spalletti era inesistente e con lui è tornato quello della Lazio, al contrario di Politano, che con Luciano andava a mille e con lui fa apparizioni? E l'ostracismo a Vecino? Non è nazionale uruguaiano? Se il compito è allenare, perché voler confezionare le squadre? Se carichi le società di legna verde, l'anno prossimo sarà lui a far recuperare i soldi di chi non si è espresso, ha ingaggi da top club o un'età che lo condanna? Se è vero che ogni calciatore rende per come è gestito e se, come volevano i vecchi saggi, il miglior allenatore è quello che non fa danni e la miglior formazione la mettono in campo il giudice sportivo e il medico sociale, perché vuole andare oltre le competenze?

Se sento l'allenatore della Juventus, Sarri, rispondere a precisa domanda che "... partendo dal basso si prendono 4 gol in più in un anno, ma se ne segnano 10 in più", rimango di sale. Non era semplice far notare che, con l'avversario a pressare alto, il portiere rinvierà lungo, altrimenti l'azione partirà da dietro? Forse si subirebbero 4 gol in meno.

Chiudo con il gol segnato di testa da un difensore su calcio d'angolo che decide la partita. Incredibile ma vero: l'avversario guardava il pallone e dava la schiena. Dal momento che succede spesso, invece di parlare di 4-4-2, 3-5-2, 4-3-2-1 e via dicendo, sarebbe meglio insegnare l'a, b, c ai calciatori e viene da domandarsi, per l'ennesima volta, se questi signori meritano gli emolumenti che percepiscono, quando sono come gli altri, magari soggetti a sbagliare più spesso causa un mestiere dei più difficili.

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