Beckenbauer

12.01.2024 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Beckenbauer

Un lunedì di anni fa trovai Andrea Niccolai, gloria del basket di Montecatini. Fece i complimenti perché la domenica alla tv avevo parlato di quanto fatto da un calciatore, numeri alla mano. Disse: "Finita la partita, prendo lo scout e so come ho giocato. Nel calcio si fanno solo discorsi". Quando nel '74 andai alla Lucchese, volevo adattare alcuni dati del basket al calcio. Quelli determinanti. A partire dai gol e gli assist, per poi prenderne in esame altri, dal passaggio obbligato al regista, ai big del recupero e della difesa. Cominciai nel '78, alla Pistoiese, con un Sampdoria - Cagliari giocata sul neutro di Livorno.

Oggi viene a mancare Beckenbauer, certamente uno dei calciatori più grandi, ma non il numero uno di Germania. Infatti Breitner, altro super, afferma: "Il più grande è stato Gerd Muller". Perché? Per le 725 partite e i 661 gol e una serie di record tuttora ineguagliati. Dalle 365 reti in Bundesliga fino alla stima che fanno di 1.461 in carriera, tra amichevoli e incontri ufficiali. Aveva un difetto: non era un adone, né un personaggio, ma un brevilineo, potente come pochi, che, al contrario di quasi tutti, andava a cercare il difensore, si appoggiava, faceva il compasso e chiudeva a rete. L'altro era Romario, ancora un sottovalutato, ma, se la cosa più difficile è fare gol, non possiamo dimenticarli, anche perché, al tempo, avevano alle costole un mastino.

Detto tutto il bene possibile di Kaiser Franz per la tecnica, l'eleganza, la personalità, eppoi del dirigente, l'unico a vincere, con Zagalo e Deschamps, il Mondiale da calciatore e tecnico e delle 744 gare disputate con 109 reti, vengono da fare alcune considerazioni. E' vero, ha rivoluzionato il ruolo di libero, diventando un centrocampista aggiunto, ma per una valutazione obiettiva occorre fare altre considerazioni. "Sapeva galleggiare sull'erba", come dice il C.T. Nagelsmann, e "... aveva una personalità eccezionale", come vuole Lothar Matthaus, ma era altrettanto forte in fase difensiva? Per Di Stefano e Valdano il miglior calciatore italiano è stato Franco Baresi. Perché? Provo a indovinare e nelle 719 partite disputate quanti gol avrà salvato il difensore più forte mai visto in chiusura? Se dico oltre 1.000 lo faccio per difetto, ma non era Brad Pitt, né un personaggio. Ecco un altro sottovalutato, che definisce il Kaiser il più grande difensore di sempre e il suo idolo. Le differenze tra i due? Dice il rossonero: "Difficilmente ricordo un suo fallo, io ne facevo qualcuno in più"!

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