Collina e il quarto mandato

08.05.2018 12:45 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Collina e il quarto mandato

In settimana uno dei miei tre lettori contesta l'ultimo divertissement. So di essere ripetitivo, forse ho esagerato. Ormai, dice, tutti hanno capito che il calcio è il gioco del potere, che discutere il VAR è anacronistico e che Cakir, Skomina e compagnia, dal momento che sono i migliori, con alle spalle incredibile esperienza, non possono non vedere falli evidenti. Poi, letti i giornali di venerdì, mi accorgo che repetita iuvant, se firme illustri continuano a scrivere cose che lasciano perplessi. Uno parla di vittimismo e inadeguatezza, perché è stato un anno orribile per gli arbitri e noi ci siamo finiti dentro. Si domanda anche se volevano dimostrare la loro indipendenza dal designatore. Eppoi, continua, Collina non sceglie i peggiori, solo che sono mediocri. Un altro parla di errori tecnici e immaturità. Un terzo ricorda che Michele Uva è Vicepresidente UEFA e Andrea Agnelli guida l'ECA. Quindi non si dovrebbe essere maltrattati, se occupiamo posti importanti. Ma, evidentemente, il calcio è sottile se non ci si domanda perché tanta resistenza all'ingresso della tecnologia, perché non c'è ancora il tempo effettivo e se, cosa ancor più importante, Collina, in sella dal 2006, non cerchi un quarto mandato. Infine, il Presidente UEFA Ceferin mostra chiari limiti, se prima dice di non volere il VAR nella prossima Champions League e poi che si userà dagli ottavi di finale.

Merita ancora una riflessione un quarto giornalista che titola il pezzo: "Comanda Madrid, dominio spagnolo imbarazzante", dal momento che Real e Atletico si trovano in finale nelle rispettive Coppe e, negli ultimi 12 anni, 7 volte la Champions è finita al Barcellona o al Real e la stessa cosa in Europa League, con 5 volte al Siviglia e 2 all'Atletico. Ebbene, non è lecito chiedersi perché? Sono sempre stati i più forti? Hanno sempre meritato? Strano. Ricordo chi predisse che l'elezione di uno sloveno alla Presidenza dell'UEFA era un non senso. Strano che lo stesso abbia anticipato che lo sloveno Skomina avrebbe cucinato la Roma e che suggerisca a Collina di stare molto attento, perché un conto è mettere nel sacco le italiane, un altro il Bayern Monaco. E non per la prima volta. D'accordo, Beckenbauer ha perso potere, ma far pendere i piatti della bilancia da una sola parte è grave errore. Credo sia un avviso ai naviganti. Quindi corregga il tiro al più presto se vuol restare sul trono. Ormai in troppi hanno capito.     

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