I fatturati e l'Atletico Madrid

28.05.2018 10:30 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
I fatturati e l'Atletico Madrid

Ho sempre pensato che, per quanto abbia fatto il progresso, l'uomo sia sempre al centro del sistema. E quando si parla di calcio non credo si possa prescindere da chi ne capisce. Per questo quando sento portare in campo i fatturati storgo il naso. Sì, perché si può essere competitivi senza affossare i bilanci. D'accordo, potreste obiettare che anche dalle nostre parti ci sono società con i bilanci sani, dall'Udinese alla Lazio, al Napoli, all'Atalanta, all'Empoli e poche altre, ma se si vuol competere con il Gotha europeo bisogna spendere, altrimenti il famoso salto di qualità rimarrà un sogno, viste le cifre degli sceicchi, dei magnati americani, dei cinesi, del Real Madrid, del Barcellona e, in misura minore, del Bayern Monaco. Chiedo scusa se mi illumino d'immenso, ma alla Sampdoria avevo fatto acquistare giovani dalle serie C e B, da Pellegrini a Renica, a Vierchowod, Mannini, Galia, Pari, Vialli, oltre ad aver portato Salsano appena 15enne da Pistoia. L'unica eccezione il 17enne Mancini, retrocesso dalla A col Bologna. Risultati: 1 scudetto, 3 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe e una finale di Coppacampioni col Barcellona a Wembley. Idem alla Fiorentina: Berti era retrocesso in C col Parma, Baggio giocava in C a Vicenza e Di Chiara in B a Lecce. Anche stavolta, col 21enne Van Basten, Diaz, Kieft, Battistini, Oriali e compagnia, dopo il quarto posto, eravamo pronti a competere su tutti i fronti.

La lunga premessa per confermare che si può arrivare al top senza svenarsi. L'esempio arriva dall'Atletico Madrid, che occupa sempre uno dei primi tre posti in campionato, vince 2 Europa League, nel 2012 e '18, perde immeritatamente una finale di Champions nel 2014 col Real e meritatamente due anni dopo con lo stesso avversario. Parlo di un club costretto ogni anno a cedere i migliori, che nel 2017 non fa acquisti per una sanzione della FIFA e al mercato di gennaio cede Moya, Augusto Fernandez e Vietto e, in Cina, Carrasco e Gaitan, lasciando a Simeone una rosa di 17 con 2 portieri. Volete conoscere il plus-minus dal 2011/12 al 2017/18? Eccolo: -10, +14,8, +34,6, -29,7, +18,4, -40,5, +1,2, per una spesa di 497,6 milioni in acquisti e un introito di 486,4 dalle cessioni. Quindi chi si nasconde dietro i fatturati corregga il tiro, perché chi capisce non rischia il fallimento e nessun traguardo gli è precluso.

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