Ranieri e Gasperini

19.04.2024 09:49 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Ranieri e Gasperini

Cruyff allenava il Barcellona. Aveva detto no alla richiesta di Romario di andare per due giorni al Carnevale di Rio. Dietro l'insistenza, lo sfidò, chiedendogli di fare due gol nell'incontro previsto, prima della partenza. Lui rispose con due reti in 20'. Corse alla panchina e chiese la sostituzione, altrimenti avrebbe perso l'aereo. Credo di aver detto tutto di un attaccante immarcabile. Segnò 34 gol in 46 partite al Barça, ne conta 765 in gare ufficiali, quarto miglior marcatore della storia.

Ebbene, uno dei tecnici che vanno per la maggiore, Claudio Ranieri, a Valencia pose alla società un aut aut: o io o lui. Non aveva davanti un frate trappista. Strano che non sia riuscito a gestire un fuoriclasse. La decisione dimostrò carattere e personalità ma, al tempo stesso, limiti nel domare un purosangue. Ricorda la vicenda Sacchi - Van Basten, anche se non proprio simili, ma ripropone le difficoltà del mestiere di allenatore, che dovrebbe risolvere anche le situazioni più difficili. Comunque sarà contento Carmine Longo, che guarderà da lassù. Per primo ne intuì le capacità e dalla Puteolana lo portò a Cagliari a vincere la C e la B, prima di passare al Napoli. Parlo di uno che ha quasi il 50% di vittorie e meno del 30% di sconfitte in 611 panchine e 37 anni di carriera. Capace e fortunato, basta ricordare il gol di Pavoletti la scorsa stagione, allo scadere, a Bari, che riporta il Cagliari in A.

Un altro che mi ha fatto pensare, ed è considerato ancora un maestro, ha nome Gasperini. Assisto a una piacevole partita tra Atalanta e Verona. Primo tempo di marca nerazzurra e ripresa gialloblu. Ma al 63' Gasp fa uscire Scamacca e De Ketelaere. Capisco Hateboer per Holm all'81', nutro dubbi su Miranchuk per il belga, anche se non fa male, ma Scamacca perché? E' in continua crescita. Nell'occasione segna con un'incredibile prodezza, poi serve l'assist a Ederson per il 2-0. Una finezza da brasiliano. Gli psicologi dicono che non va tolto il calciatore che determina. Darà il 200% per portare a termine un risultato che sente suo. Probabilmente Gasp ha pensato al ritorno col Liverpool e ha inteso risparmiarlo. Ma giocare mezz'ora in più non credo sia la fine del mondo. Bastava vedere la faccia al momento della sostituzione. 

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