I maleteros?

23.09.2024 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
I maleteros?

Tutti sanno che la percentuale gol su palla inattiva sfiora il 40%. Se si vince solo in un modo, mettendola dentro, gli angoli, le punizioni dirette e i rigori vanno preparati in modo maniacale. Puntualmente nessuno va a saltare davanti a chi calcia il corner, né vedo uno sul palo per permettere al portiere di coprire cinque metri di porta o poco più. Inutile parlare di disposizione sulle punizioni dirette, perché Trevor Francis era l'unico capace di creare difficoltà. Viene il dubbio di non aver capito niente, se tutti, o quasi, non prendono in esame cose scontate.

Per cui non rimane che passare ai fatti. Vedo Milan - Liverpool 1-3. A battere il corner non uno sprovveduto, ma Alexander-Arnold, dal piede educato. A segnare di testa prima Konaté, poi Van Dijk. Un caso? Non credo. Troppo facile dire che l'azione è preparata e, oltre a non disporsi come si deve, non si marcano gli avversari più pericolosi. Finale di Champions: Real Madrid - Borussia Dortmund. Kroos calcia tutte le punizioni e gli angoli. Nessuno ha il suo destro. Ai tedeschi sfugge, dopo averlo limitato per 45'. Corner da sinistra. Carvajal indisturbato segna sul primo palo: 1-0. Poco dopo stessa azione e Nacho mette sopra la traversa. Un altro caso? Poi il tedesco disputa l'Europeo con la Germania. L'uomo deputato alle palle inattive è Kimmich, fior di difensore/centrocampista. Con l'arrivo di Kroos è costretto a passare la mano. Non viene da pensare, se si affidano le palle da fermo a chi sbaglia una volta su venti? Da noi l'Inter provvede con il sinistro di Dimarco e il destro di Calhanoglu, ma gli avversari ancora non se ne sono accorti. In passato ricordo l'accoppiata Mihajlovic - Mancini. Alla Lazio non so quanti gol sono stati segnati su angoli del serbo.

Potrei continuare e la conclusione sarebbe la stessa. Non dico che gli allenatori siano maleteros, ovvero "portaborse", come li chiamavano in Spagna prima dell'arrivo di Helenio Herrera all'Atletico Madrid, ma sopravvalutati e superpagati. Non parlo dei pincopalla, ma parto da Simeone e Guardiola per arrivare a Klopp, Mourinho, Van Gaal, Allegri, Conte, Inzaghi e compagnia. L'allenatore, se è bravo, deve migliorare gli uomini a disposizione e sfruttarne al meglio le caratteristiche. E non pensare di vincere le partite. In campo vanno i calciatori. Le può solo perdere. Il migliore rimarrà sempre, come volevano i vecchi saggi, quello che non fa danni, come la miglior formazione la metteranno in campo il giudice sportivo e il medico sociale. 

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