Ranieri, perché?
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Ho apprezzato il curriculum di Stieler, arbitro di Porto - Roma, da parte di Ranieri. Conosceva che gli ospiti in 22 partite avevano ottenuto 9 pareggi. Poche volte ho assistito a un attacco tanto circostanziato al designatore Rosetti. Non solo il tecnico ha sottolineato le 9 ammonizioni al direttore di gara, oltre a dire: "Non aspettava altro che fischiare un rigore"; ha ricordato che una persona integerrima come Rosetti aveva già mandato il contestato Taylor nella finale di Europa League col Siviglia.
Ho visto la partita in tv, ma non ho compreso le esternazioni di Ranieri. Credevo avesse capito il calcio dopo mille esperienze. E' cambiato il risultato? No! Si subiranno sanzioni ancor più pesanti? Probabilmente. E non si è dimostrato che la Roma non ha alcun peso specifico, che il D.S. Ghisolfi non conosce gli arbitri, né il designatore, se l'allenatore si permette di sostituirlo, per non parlare del Presidente? E ultima considerazione: della designazione se ne parla prima, non dopo. Se qualcuno avesse fatto presente a Rosetti il curriculum, avrebbe scelto Stieler? No, era stato scoperto! Alle corte, si doveva stare in silenzio, far valere le proprie ragioni nelle sedi deputate e attendere la restituzione di parte dei torti nel ritorno. Invece Roma - Porto sarà diretta da uno dei migliori fischietti e l'arbitro, sempre vicino all'azione, non sbaglierà un intervento.
Se faccio un passo indietro e parlo di Brugge - Atalanta, viene da ripetersi. La Dea ha contestato garbatamente il rigore inesistente che ha deciso l'incontro, ma, anche stavolta, Luca Percassi doveva stare attento. Un turco, sia Umut Meler, è pericoloso, se uno dei maestri aveva nome Cakir. In casa, curati e coccolati, vanno bene. Fuori meno. Come si vede non si parla solo di VAR, che può sbagliare, ma nella maggior parte dei casi serve, né del tempo effettivo o dei falli laterali battuti come si deve, nel posto dove esce la palla e con i piedi per terra, perché il gioco del potere non cambierà mai, sia che gli arbitri siano più o meno bravi. Infine, non si dovrebbe mai dimenticare il pensiero di Aldo Giordani: "Allo stadio andate a divertirvi, non commettete l'errore di accalorarvi, perché le classifiche le decidono gli arbitri e i campionati i designatori".
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