Calciopoli? Un ritornello

06.03.2017 11:17 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Calciopoli? Un ritornello

Quando gli amici Italo Cucci e Sandro Picchi dicevano che facevo dietrologia e quando Raffaello Paloscia a Tele 38 disse: "Se fosse vero quello che dici, in 40 anni che vado allo stadio non ho capito niente", sapevo di essere nel vero. Non inventavo nulla. Era vita vissuta. Poi ho ripetuto non so quante volte da Lady Radio, con "Stazione di sosta" e non solo, che Calciopoli è stata una lotta di potere tra Carraro e Giraudo, Moggi e Mazzini, che volevano sostituirlo.

Come al solito, il tempo è il medico migliore. Estrapoliamo dal contesto generale gli ultimi 20 giorni e guardiamo in Europa, prima di soffermarci tra le mura di casa. Siamo sicuri che la Juventus avrebbe vinto a Oporto se non avesse avuto Brych, uno dei migliori direttori di gara? Non a caso un quotidiano sportivo italiano gli assegnava 6,5 e aggiungeva: "Su Telles non ha pietà e col secondo giallo decreta l'espulsione". Avrebbe pareggiato il Bayern Monaco a Berlino con l'Hertha se il recupero non si fosse protratto fino al gol di Lewandowski al 96', tanto da far parlare in Germania di "recupero Bayern"? E in Fiorentina - Borussia Monchengladbach tutti avrebbero fischiato, come il portoghese Dias, il rigore che permetteva agli ospiti di andare al riposo sul 2-1? Dicono abbia diretto bene. Forse troppo. Sapete che cosa ha fatto Piqué dopo Villarreal - Real Madrid 2-3? Ha pubblicato 4 schermate del sito a Marca, specificando, per rafforzare la sua idea, che si tratta di stampa di Madrid, con gli errori a favore del Real in 4 partite gemelle. Le sfide tra i Blancos e il Barcellona contro Malaga e Villarreal parlano di due vittorie degli uomini di Zidane e due pari per Luis Enrique e i suoi. Tutti risultati contestati. Gli episodi, guarda caso, portano un saldo di 8 punti a favore del Real.

Ed eccoci a noi, alla penultima giornata. Sassuolo - Milan 0-1 con contestazione per il rigore decisivo, che i buonisti hanno definito "discutibile". Lazio - Udinese 1-0 grazie a un rigore inesistente, mentre all'Inter manca un penalty per fallo di Strootman su Eder, scrivono "netto e influente", quando ne assegnano uno, non facile da individuare, alla Roma per fallo di Medel su Dzeko.

Che cosa è cambiato dal 2006? Niente. Che cosa è costata al contribuente Calciopoli? Una tombola. Che cosa si doveva fare? Uniformare quante più regole possibile per limitare il potere discrezionale dell'arbitro. Ricordo ancora quando, negli anni '90, a Canale 10 Carlo Conti e Walter Santillo, guardandomi e celiando, ripetevano: "Bisogna cambiare le regole". E nel 2017 che cosa bisogna fare? La stessa cosa, se è vero, com'è vero, che il calcio è il gioco del potere. Ma quando si capirà?    

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