Comunicar es Ganar

28.04.2017 12:22 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Manuel Angel Laya/Todo Atlético
Comunicar es Ganar

Alcuni parlano di grandi cambiamenti negli ultimi trent'anni nel lavoro degli allenatori. Dicono grazie alla tecnologia e a studi dettagliati sia sul piano fisico che su quello tattico. Oggi puoi sapere tutto dei tuoi e degli avversari, dove attaccano, dove difendono peggio e così via, perché i video permettono di studiare ogni partita. Poi c'è l'aiuto di uno staff con due preparatori atletici, un preparatore fisico, l'osteopata, il nutrizionista, lo psicologo, il tattico, oltre al continuo monitorare i calciatori, per avere l'idea esatta del loro stato di salute. Prendo nota di quelli che parlano di cambiamenti epocali; poi sento Capello dire che "... Helenio Herrera quasi cinquant'anni fa faceva quello che oggi tutti fanno e tutti copiano, oltre a ripetere: "Come ci si allena si gioca"" o che Liedholm prima di iniziare l'allenamento pretendeva mezz'ora di tecnica individuale, come oggi tornano a fare quelli che avevano basato tutto sulla corsa. Insomma, sono ancor più frastornato quando sento lo stesso Capello spiegare che "... la cosa fondamentale è trovare dei leader che possano far eseguire in campo quello che l'allenatore vuole trasmettere". Alla fine non cambio opinione e, pur ammettendo che la tecnologia ha migliorato le conoscenze, rimpiango i tempi in cui lo staff tecnico vedeva sul campo l'allenatore in prima, il secondo, il preparatore dei portieri e il preparatore atletico, utile soprattutto per i recuperi.

Poi mi capita di leggere un articolo di Paolo Condò dal titolo: "Vuoi trovare una panchina? Ecco le 9 mosse da fare" e mi fa capire quello che non capivo. Non conta più vincere o venir esonerato. I risultati passati li ha codificati un'agenzia spagnola, "Comunicar es Ganar", e un giornalista del Paìs, Diego Torres, ha scoperto particolari interessanti. I risultati pregressi contano per il 20%, la capacità di autoprodurre video e informazioni promozionali il 16%, la partecipazione a campagne di beneficenza il 13%, la qualità degli sponsors l'11%, la presenza sui social il 10%, la capacità di lanciare messaggi pubblici l'8%, il rapporto con i media il 7%, la comunicazione non verbale il 5%, un proprio sito il 5% e la leadership percepita il 5%. Torres porta ad esempio Joaquìn Caparròs, il tecnico esonerato dall'Osasuna dopo esperienze negative all'Athletic Bilbao, al Neuchatel, al Maiorca, al Levante e al Granada. Nonostante i continui flop Caparròs non solo non è rimasto mai senza squadra ma, nella scorsa estate, era tra i candidati per sostituire Del Bosque alla guida della Spagna. E finalmente ho capito quali sono i cambiamenti epocali e il grande lavoro degli allenatori. 

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