Ecco la Video Assistence Referee

02.09.2016 11:19 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Ecco la Video Assistence Referee

Come si fa a non avere fede? Ho sempre avuto la certezza che un giorno la tecnologia sarebbe entrata a far parte del calcio e, puntualmente, dopo 16 anni di prediche nel deserto, la moviola farà la sua comparsa, anche se in via sperimentale. Raccomando di chiamarla VAR, Video Assistence Referee, altrimenti qualcuno si potrebbe offendere. Vorrebbe dire aver dato ragione, in modo smaccato, a chi la suggeriva da anni. E, come tutte le cose semplici, si fa cadere dall'alto. Quindi si comincerà con due partite a giornata, con test secretati che non influiranno sul match e offline per i direttori di gara. Il via ufficiale l'IFAB l'ha dato il 25 agosto (l'esordio ieri a Bari per Italia - Francia) e ha diramato la lista dei campionati in cui partiranno gli esperimenti: Australia, Brasile, Germania, Italia, Olanda, Portogallo e Stati Uniti.

Anche i dirigenti arbitrali hanno capito che bisognava aiutare i direttori di gara a prendere le decisioni giuste, in area di rigore e non solo. Prima perché il potere discrezionale dei fischietti è eccessivo, poi perché alla tv si vedono errori che fanno pensare, calare l'audience e allontanare gli sponsors. Infine viene anche da ritenere che qualcuno si sia ribellato, stufo di essere usato. Non è l'arbitro il braccio armato del potere? E perché si deve andare a prendere improperi, nel migliore dei casi, per volere dei capi, i quali, a loro volta, debbono sottostare ai Federali che mantengono la sedia solo se non tradiscono quei clubs che sono i grandi elettori? E' sempre stato così, a livello nazionale e internazionale, ma non poteva continuare. Se tutto sarà andato bene si faranno esperimenti dal 2017/2018 nella finale di Coppa Italia, ma per l'approvazione definitiva bisognerà attendere il 2018/2019. Pensate a quante resistenze ci sono state prima di arrivare a partire. Gli assistenti di porta con relativi costi e la tecnologia per il "gol / non gol" che li sconfessa e poi, udite udite, la finezza del calcio d'inizio da battere indietro. Insomma, hanno resistito in ogni modo per non veder diminuire quel potere che, a dire il vero, serve più agli altri che ai designatori e ai loro presidenti. Anche se, d'accordo, sarà sempre l'arbitro, come giusto, a chiedere al VAR di revisionare una decisione, oppure sarà il VAR a comunicare che si è sbagliato, con tanto di slow motion e replay.

L'altra novità è l'abolizione della tripla sanzione in caso di fallo da ultimo uomo. C'è voluto non poco a capirlo, anche se lo sapevano benissimo. Ora si attendono l'arrivo del tempo effettivo, 30' per tempo, e l'uniformità del fuorigioco. Ci vorranno ancora 16 anni, anche se speriamo ci si accorga che la credibilità del calcio va al di là degli interessi di bottega. 

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