I soldi di Romagnoli

12.09.2016 11:38 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
I soldi di Romagnoli

Credo che i soldi vadano sempre rispettati e le operazioni meditate, soprattutto nel calcio, dal momento che l'azienda versa da troppo tempo in gravi condizioni. E quando vedi persone in posti di responsabilità che lasciano a desiderare, dispiace. Parto da lontano, da quando un club manda i migliori giovani a giocare per fare esperienza. Non sono mai stato d'accordo. Se sei sicuro delle qualità dei ragazzi e li ritieni futuri titolari, non vedo un solo motivo per lasciarli andare. Non mi interessa se all'inizio giocheranno poco, ma staranno insieme al gruppo, vivranno i rapporti interni, quelli con la stampa, studieranno i comportamenti degli anziani ecc. ecc.. Conosceranno così in anticipo le cose che avrebbero dovuto conoscere al rientro. Quando sento dire che i giovani debbono giocare, magari in un campionato riserve, o che gli allenatori non hanno il coraggio di lanciarli, rimango perplesso. Se uno è bravo nessuno lo fermerà. Non mi sembra che Franco Baresi e Maldini abbiano lasciato il Milan per fare esperienza e, se non vado errato, hanno esordito rispettivamente a 17 e 16 anni. D'accordo, altri sono rientrati alla casa madre dopo essere maturati, ma se sono stati ceduti, a qualsiasi titolo, al momento non godevano di grande credito.

La lunga premessa porta a Romagnoli, un ragazzo del '95 di Anzio, che fa la trafila nelle giovanili della Roma, esordisce a 17 anni e, dopo 13 presenze in due campionati, viene ceduto in prestito alla Sampdoria, dove c'è un allenatore, Mihajlovic, che spasima per lui, tanto che l'anno successivo lo vuole al Milan, al prezzo di 25 milioni. Al momento sembra un affare, ma basta soffermarsi un attimo per ricredersi. Perché un tecnico, per di più ottimo ex difensore, vuole ad ogni costo Romagnoli? E' così incompetente da far pagare una simile cifra? Nessuno pare essersi posto queste domande a Trigoria. Evidentemente non si credeva nel ragazzo, né si ricordava quella frase di Capello che dice: "Si possono sbagliare gli acquisti, ma non le cessioni. Vorrebbe dire non capire che cosa hai in casa". Ebbene, alla Roma si perde uno di cui si conosce tutto, dal carattere alla famiglia, alle amicizie e così via, che aveva certamente un pizzico di attaccamento in più alla maglia, che costava il giusto per un ingaggio pluriennale, che se fosse stato titolare per 7/8/10 anni avrebbe fatto risparmiare non so quanti soldi in più dei 25 milioni incassati. Bastava fare il conto della serva. Invece si sono visti in due anni Astori, Castan, Holebas, Manolas, Yanga-Mbiwa, Gyomber e Rudiger. Quanti valgono Romagnoli? Non interessa neppure che sia già nel giro della Nazionale o che il Chelsea di Abramovich abbia offerto al Milan ben oltre 40 milioni per averlo. Perché continuare a credere che l'erba del vicino sia sempre più verde? Non sarebbe ora di imparare a guardare bene in casa, visti i danni, prima di uscire dal cancello?  

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