Il Real Madrid e Roberto Rosetti

13.02.2017 11:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Il Real Madrid e Roberto Rosetti

C'è grande attesa per Real Madrid - Napoli. Leggo e ascolto quanto viene detto e scritto e noto un diffuso ottimismo, dovuto al fatto che gli azzurri di Sarri, a detta di tutti, giocano il miglior calcio del campionato. Peccato sfugga quale sarà il problema maggiore nella partita del Bernabeu. D'accordo Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos e compagnia, ma la designazione arbitrale, per quelli che capiscono, sarà decisiva per sapere da che parte tira il vento. Anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno, se vado ad affrontare una delle potenze del calcio a livello di club. Spero di sbagliare, ma, dovessi scommettere un euro, direi che a Madrid ci sarà un arbitro con la "parannanza", come dicono a Roma, e al S. Paolo una sicurezza in trasferta. Nessuna meraviglia. E' il calcio, da sempre il gioco del potere.

Detto questo, viene da sorridere quando Maradona, entrato, dopo Boban e Van Basten, nello staff di Infantino, dice che con lui il calcio sarà pulito e trasparente. Neppure quelli che sono stati dei big in campo riescono a capire un gioco tanto sottile. Per questo, volendo restituire il tanto ricevuto, da 27 anni ho cercato di far capire ai maggiorenti quel che si doveva fare per avere maggiore credibilità. Potevo soprassedere non ci fosse stata la tv con le sue tante apparecchiature, ma, con il fatto di portare in casa di tutti, più e più volte, le azioni incriminate, si finisce per avere un danno d'immagine e, di conseguenza, economico.

Ed eccoci alla VAR, la Video Assistant Referee. Roberto Rosetti, principale responsabile dei test italiani, in una lunga intervista dice: "Tornare indietro è impossibile, la tecnologia in aiuto degli arbitri è una realtà". Poi, per non sminuire l'importanza del direttore di gara, spiega: "Chi è in campo deve vedere il replay. A lui l'ultima parola". Quindi: "Devono essere azioni decisive: i gol, i rigori, gli scambi di persona e le espulsioni. La VAR sarà un paracadute". Infine: "Si sono osservate 31 partite e 235 azioni sospette. Il tempo richiesto per avere una decisione è di poco superiore ai 27''. Solo 9 gli errori rilevati. Non rimane che continuare a lavorare per portare la moviola nel 2018 ai Mondiali di Russia, e poi in Serie A". Se ci sono voluti 27 anni per arrivare a prendere in considerazione quella tecnologia che altri sport usano da lustri, quanto ci vorrà per avere il maggior numero di regole uguali per tutti, dal tempo effettivo al fuorigioco e al fallo da ultimo uomo? Si spera entro il 2050, anche se la componente arbitrale continuerà a fare resistenza per non perdere importanza e spazio decisionale.

 

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