Leicester sorpresa annunciata

12.02.2016 12:08 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Leicester sorpresa annunciata

Non so quante volte mi sia divertito a scrivere che le società non si pesano dal fatturato, al contrario di chi prende il denaro come l'unica unità di misura. Non so più le volte che ho considerato vittorie di Pirro quelle dei clubs con debiti da capogiro. Ad esempio, il Boca Juniors, il Real Madrid e il Milan vantano più trofei a livello internazionale, ma non credo che gli argentini abbiano speso quanto spagnoli e italiani. Il solo paragonarli credo sia offensivo. Con questo ho il massimo rispetto del denaro, che dà vantaggi e vede aumentare le ambizioni. Ma dimenticare l'importanza delle capacità dell'uomo è un errore.

Se si prendono in esame le società più importanti, desidererei sapere perché il Bayern Monaco, una delle prime tre, ha i bilanci in regola e le altre debiti che vanno dal mezzo miliardo in su. Evidentemente sa fare calcio. Hanno costruito una società modello, stravincono in Germania e contano successi in campo internazionale. Si potrebbe obiettare che l'eccezione conferma la regola, ma rimane facile controbattere che non si vince solo sul campo e non tutti conoscono le realtà che accompagnano quello che molti considerano ancora divertimento e svago. Beckenbauer e soci sanno tutto e non sono secondi a nessuno sul piano politico. Ogni riferimento a Real e Barcellona non è casuale.

Leggo che Van Gaal fa spendere al Manchester United 250 milioni in 18 mesi e la classifica dice quinto posto, a 12 punti dai primi, nono attacco e seconda difesa. In testa c'è il Leicester, città di 285mila abitanti, con un Presidente thailandese dal nome impronunciabile, Vichai Srivaddhanaprabha, ma con le idee chiare. L'organizzazione è perfetta, la migliore che il 64enne Ranieri abbia trovato - parole sue - in una lunga carriera. Non piace l'allenatore manager. Le operazioni le conducono Jon Rudkin e il vice Andrew Neville. Il monte ingaggi tocca 70 milioni, il quart'ultimo in Inghilterra (in Italia sarebbe sesto) e viene da ridere nel sapere che per gli acquisti di Schmeichel, Simpson, Morgan, Mahrez, Drinkwater e Vardy si spendono 7,7 milioni. Il più pagato è Okazaki, 11, e il 29enne Vardy, ex operaio di una fabbrica a Sheffield, acquistato per 1,2 milioni nel 2012, con i suoi 18 gol in 25 partite non ne vale meno di 20.

Non so se Ranieri ce la farà a vincere ma, giocando all'italiana, a tredici giornate dalla fine viaggia con cinque punti di vantaggio su Arsenal e Tottenham. E' presto per pronunciarsi, però se domenica uscisse vittorioso dall'"Emirates Stadium" gli avversari dovrebbero preoccuparsi. D'accordo, non si può correre a cento all'ora per trentotto partite perché, quando i tempi di recupero si allungano, viene fuori la classe e si fa dura. Insomma, non è facile, ma con quella organizzazione, uno staff che non sbaglia il tecnico, dopo aver fatto infiniti colloqui, è chiaro che niente è lasciato al caso e a quel Presidente che parlava di piano triennale per salire ai vertici non spiacerebbe anticipare i tempi.

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