Arrigo Sacchi il cantastorie

24.04.2017 14:34 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Giovanni Padovani
Arrigo Sacchi il cantastorie

Perché Sacchi si ostina a criticare il gioco della Juventus al Camp Nou? Perché avrebbe voluto vedere un atteggiamento più offensivo. E fin qui tutti d'accordo. Ognuno può esprimere il proprio parere. Ci mancherebbe. La cosa grave è che qualcuno si schiera dalla parte di Arrigo e questo rimane difficile da capire. E' come quando una pletora di seguaci del Napoleone di Fusignano sposò le sue tesi e prese a credere che vincesse lo schema. Peccato, perché in campo vanno i calciatori e, come spiegò un mio capitano a chi non aveva ancora capito, decidono loro. Fuori dal rettangolo di gioco, invece, la società. Se poi vado a vedere le squadre che ha allenato e in 6 campionati, 2 al Parma e 4 al Milan, ha per quattro volte la miglior difesa, due volte la seconda e mai il miglior attacco, rimane difficile ritenerlo l'offensivista che si professa. Offensivista sarà Zeman, che ha, quasi sempre, il miglior attacco e la peggior difesa. Tuttavia c'è una cosa che diverte ancora di più: i continui attacchi a chi ha vinto e vince, a suo dire, non giocando bene. Senza scomodare gli americani che, a livello professionistico, dicono "non conta vincere, ma solo vincere" e che "l'attacco fa vendere i biglietti e la difesa vincere i campionati", mi sembra ovvio pensare che si può avere fortuna una volta, una seconda, una terza e una quarta, ma se continui a vincere devi per forza giocare meglio, altrimenti non vinci.

Detto delle contraddizioni di Sacchi, confermate dai numeri, mi hanno sorpreso i commenti positivi sul sorteggio che ha opposto il Monaco alla Juventus. Sarei molto più cauto, per una serie di motivi da non sottovalutare. Credo che per un calciatore giocare a Montecarlo non sia facile. Sei circondato da un mondo dorato, il 27 del mese hai l'accredito in banca, vivi in un paradiso fiscale, in mezzo a tanti big e al jet set, con il Principe che spesso verrà a rimboccarti le coperte, giochi in uno stadio al secondo piano, sopra un supermercato, per 18mila spettatori, che vedrai riempito poche volte l'anno, non hai pressioni dalla stampa né contestazioni nei momenti difficili. Perciò se una squadra si trova ai vertici in campionato e in semifinale in Champions deve essere temuta. Non solo perché è tra le prime quattro d'Europa, ma perché ha calciatori che trovano in se stessi le motivazioni che permettono loro di esprimersi al massimo e vivono il calcio da seri professionisti. Non è semplice, nonostante una società che vigila e non ammette distrazioni. Conosco i calciatori, so le difficoltà che nasconde il mestiere e le tante insidie. Del Real e dell'Atletico Madrid in casa bianconera conoscevano tutto, del Monaco certamente meno, ma se pensassero, anche inconsciamente, di aver trovato un avversario abbordabile, sbaglierebbero. Non a caso segna quasi tre gol di media a partita e le percentuali di passare il turno non vanno oltre il 50%, uguali a quelle nel caso il sorteggio avesse assegnato l'Atletico o il Real. Decideranno, come al solito, i particolari e il designatore, quel Collina che, come alcuni dicono, ha un computer in testa.

 

© 2024 Stazione di sosta

Altre notizie - Archivio
Le diplomazie17.05.2024 09:54
Le diplomazie
Ancelotti unico!13.05.2024 09:00
Ancelotti unico!
Finalmente Abodi!10.05.2024 09:00
Finalmente Abodi!
L'ignoranza nel calcio06.05.2024 09:00
L'ignoranza nel calcio
Un buon facitore!03.05.2024 09:00
Un buon facitore!
Le forche!29.04.2024 09:00
Le forche!
Ascoltate Cruyff26.04.2024 09:00
Ascoltate Cruyff
Io e Cruyff22.04.2024 08:00
Io e Cruyff
Ranieri e Gasperini19.04.2024 09:49
Ranieri e Gasperini
La Cieca di Sorrento14.04.2024 11:30
La Cieca di Sorrento
Altre notizie