Lo studio della KPMG e il Financial Times

05.05.2017 11:22 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Lo studio della KPMG e il Financial Times

Le semifinali della Champions League presentano tre big, Atletico, Real Madrid e Juventus, e la sorpresa Monaco. Dopo l'andata invece di fare pronostici, apparentemente scontati, ci piace guardare alle società che spendono meglio i loro soldi. Aiuta una classifica stilata dalla KPMG, uno dei colossi mondiali in materia di revisione contabile, pubblicata dal Financial Times. Partendo dal monte ingaggi, lo studio ha analizzato i bilanci di 69 società europee, dal 2011 al 2015, e incrociato i dati relativi alla spesa per i salari con i piazzamenti ottenuti. Come era facile immaginare al primo posto si trova l'Atletico Madrid che, nonostante occupi la 13° posizione nella media stipendi con 2,99 milioni, ben lontano dal Barcellona, secondo con 6,55, e dal Real Madrid, quarto con 5,86, ha vinto l'Europa League nel 2011/2012, la Supercoppa Europea nel 2012 e la Liga 2013/2014, più la presenza in due finali di Champions League. I segreti dei colchoneros? L'abilità nella compravendita e la guida tecnica di Diego Simeone, buon conoscitore del mercato sudamericano.

Ma la sorpresa è ancora il Monaco, che nella classifica degli stipendi medi non rientra nelle prime 20 società e, in quella tra le migliori fra spesa e risultati, occupa la terza piazza, dopo Atletico e Saint-Etienne. Ha lasciato la Coppa di Francia, presentandosi con nove riserve alla semifinale di Parigi col PSG, ma si trova a guidare il campionato con tre punti di vantaggio e una gara in meno sulla squadra di Cavani e Verratti e in semifinale in Champions League. Risultati eccezionali per il team del miliardario russo Rybolovlev, che tuttavia non trascura il bilancio. Il centrocampo di Jardim ha un'età media di 22 anni, con Lemar, Fabinho, Bernardo Silva e Bakayoko. Da sottolineare il non disprezzabile contributo che i primi tre portano in fase conclusiva: 49 gol in 279 partite. La cosa che sorprende riguarda il prezzo che si paga per gli acquisti. Se ci si crede non si guarda a spese, ricordo Falcao e Ocampos, e i 15,7 milioni per l'allora ventenne Bernardo Silva non sono poca cosa. Mi piace ricordare anche Fabinho, proveniente dalla cantera del Real Madrid, acquistato come difensore e riportato da Jardim a centrocampo. E' un rigorista eccezionale, con 17 centri su 18.

Ma il crac ha nome Mbappé, attaccante di diciotto anni, considerato l'erede di Henry, che, oltre a essere stato votato come miglior calciatore francese del 2017, ha battuto ogni record di precocità con la nazionale dei Bleus. La sua valutazione cresce ogni giorno e la vogliono non lontana dai 100 milioni. Ricordando i 36 e passa pagati dall'Inter per Kondogbia, ci troviamo di fronte a una delle botteghe più care in circolazione, grazie anche all'abilità di Claude Makélélé, ex Real, Chelsea e PSG. Comunque rimango sempre dell'avviso che certe società, come quelle portoghesi e non solo, è opportuno non prenderle neppure in considerazione, anche perché non sono cinque i calciatori al mondo che valgono certe cifre.   

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