11 milioni!
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Ci sono cose che, per quanti sforzi faccia, non riesco a capire. Si può fare un contratto da 11, 13 e 13 milioni, uguale a 37 netti in 3 anni, a Conte? Come non hanno spiegazione i 17 del Manchester City a Guardiola, i 16,5 del Tottenham a Mourinho, i 14 del Real Madrid a Zidane e i 20 e passa dell'Atletico a Simeone, anche se quest'ultimo ha portato i conti in attivo dall'arrivo, che data 2012. D'accordo, il mestiere è di difficoltà senza pari, ma a tutto c'è un limite. Non prendiamo in esame la Premier League, che regala da anni soldi al resto d'Europa, ma fermiamoci, non cadiamo nel ridicolo. L'allenatore convive con i dubbi, il più bravo, dicevano i saggi, è quello che non fa danni: perché strapagarlo? Se l'Inter gioca una partita da dentro o fuori a San Siro col Barcellona che, ormai primo del girone, si presenta senza 9 titolari e con Suarez in panchina, e schiera 3 centrali difensivi e 2 esterni bassi, noti come difensori di spinta, non lascia perplessi? Seppoi a centrocampo presenta Vecino, Brozovic e Borja Valero, non viene da pensare che il gol sarà merce rara? Probabilmente solo per Lukaku e Lautaro. Ma dopo 69' Conte se ne accorge, se sostituisce Biraghi con Lazaro e al 75' D'Ambrosio con Politano.
Non sorge più di un dubbio che potesse far meglio? E l'eliminazione dalla Champions e il danno economico non nascono in casa con lo Slavia Praga e proseguono a Dortmund col Borussia? Se Ancelotti a Liverpool schiera il Napoli migliore e gioca una partita perfetta sul piano tattico, perché, al rientro, cambia formazione contro il Bologna? Non c'è motivo, se la partita più difficile viene dopo un'impresa e i tanti consensi. Il turnover non ha senso, per di più contro un avversario catechizzato da un allenatore, Mihajlovic, uscito dall'ospedale e infuriato per prestazioni al di sotto delle attese. Invece si cambia ancora e finisce 1-2 tra i fischi.
E' vero, il contratto di Ancelotti dice 6,5 milioni, ma anche in questo caso fuori dalla norma. Se Allegri, tecnico da 7,5 milioni netti l'anno e quello che vede il calcio dalla panchina meglio degli altri, dice che Dybala non può giocare con Cristiano Ronaldo, pur stimando l'argentino, tanto che sarebbe, in altra sede, il primo da acquistare, non contraddice il maestro Liedholm, che chiedeva i migliori, perché a metterli in campo ci pensava lui? E Sarri, uomo da 6 netti, non alterna Higuain e Dybala al fianco di Ronaldo? Allora chi ha ragione? Tutti, nessuno e centomila, risponderebbe Pirandello, e forse aggiungerebbe per i presidenti: "Attenti, non vi fate prendere in giro da chi non scende in campo, non fa gol e non serve assist".
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