Allegri

11.11.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Allegri

Allegri, livornese, 55 anni, vanta una carriera da calciatore senza infamia e senza lode e una super da allenatore, con 6 scudetti vinti, 1 al Milan e 5 alla Juventus. Non so quanti hanno scritto e detto in questo inizio di campionato. Da non credere. Ma chi è Allegri? Uno che non si sente secondo a nessuno, come in passato due livornesi doc, Picchi e Balleri, Livorno, Spal, Inter e Nazionale in carriera, difficili da gestire anche per Helenio Herrera. Ha una lunga gavetta alle spalle. Non è facile fargli cambiare idea, anche se può ricredersi. Come quando l'arrivo di Van Bommel, per sostituire un Pirlo sottotono, portò lo scudetto ai rossoneri. Ritrovato alla Juventus il vero Pirlo, ne fece l'uomo-squadra.

Parlare con lui di calcio è piacevole, ma le idee non sempre collimano. Quando diceva che Ronaldo e Dybala non potevano convivere, ricordavo che Liedholm chiedeva i migliori. A farli coesistere ci pensava lui. Non lo convincevi, anche se aggiungeva che, in qualsiasi squadra fosse andato, il primo acquisto sarebbe stato Dybala, perché assicurava 20 gol. Un allenatore toscano era solito dire: "Una squadra deve avere lo 0-0 nelle gambe" e Max conferma che il miglior attacco è la difesa. Come esce da un inizio infelice? Chiude la porta a doppia mandata, grazie anche a un centrocampo che fa legna, in attesa di recuperare gli infortunati, mancati per 122 gare! Lamenta 10 e 11 assenti contro Lecce e PSG e ammette che è stato sbagliato qualcosa, tanto da aver preso un supercommissario, l'ex preparatore di Donadoni, Giovanni Andreini.

Tirate le somme, mi viene da pensare a quanti avrebbero fatto meglio senza Pogba per 19 partite, Chiesa 17, Di Maria 9, Raboit e Bremer 4, ecc. ecc. e disputare gare come quelle col PSG e l'Inter, che hanno rasentato la perfezione e portato i bianconeri a scavalcare i nerazzurri. D'accordo, l'allenatore è da contestare per un ingaggio da 7 milioni netti più bonus per 4 anni, un'esagerazione, e Max concorda, poi andiamoci piano, perché rimane uno che difficilmente sbaglia una sostituzione, vuol sempre vincere, come d'estate ai tornei nel "gabbione", e sa bene che difesa e contropiede rimane la tattica migliore, come insegnava Bill Reinhart: "Segnare in contropiede è il modo più facile e al tempo stesso il più efficace per demoralizzare l'avversario". E Red Auerbach, il santone dei Boston Celtics, era il suo primo tifoso. Perciò Max, grazie ai tanti giochisti, vivrà di rendita per non so quanti anni. 

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