Arthur e Zakaria

05.09.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
Arthur e Zakaria

Ho cercato di dare più volte una mano a un calcio malato. Sempre in chiave costruttiva. Senza la pretesa di essere ascoltato e convinto, anche quando hanno cercato consiglio, che avrebbero fatto il contrario. Ne ho viste di tutti i colori, finché siamo arrivati al massimo: senza Mondiali per due volte. Non credo si possa andare oltre, anche se al peggio non c'è mai fine. E' vero, temo che anche il Mondiale 2026 ci veda a casa, quando assisto a un'inversione di tendenza che fa sperare. Mi riferisco alla campagna acquisti appena conclusa, con la critica unanime nel sottolinearlo. La scorsa stagione aveva sorpreso l'Inter superare, senza danno, le cessioni di Hakimi e Lukaku. Stavolta si è scomodato la fantasia e le grandi si sono rinforzate con i pochi soldi a disposizione.

Non vado ad analizzare gli acquisti. Guardo le spese. La Roma con 7 milioni o poco più ha soddisfatto le richieste di Mourinho. Cosa non facile. Il Napoli, nonostante le partenze di Koulibaly, Insigne, Mertens, Ospina e Fabian Ruiz, ha diminuito il monte stipendi, confezionato una squadra interessante e sistemato il bilancio. Il Milan ha continuato nella politica di valorizzazione del patrimonio tecnico, che ha portato lo scudetto. La Lazio ha cercato di accontentare Sarri con Romagnoli, Casale e Marcos Antonio. Inoltre, il tecnico ha rivisto il giudizio su Milinkovic e Lazzari e sta per correggerlo su Luis Alberto. Sorprende il Verona con le cessioni di Caprari, Simeone e Barak. Perde 40 gol e non so quanti assist, ma il Presidente Setti ci ha abituato ai miracoli. Preoccupa la Sampdoria in cerca di acquirenti e incuriosiscono le rivoluzioni della Salernitana e delle neopromosse: Cremonese, Lecce e Monza.

Detto questo, non rimane che assegnare l'Oscar del mercato alla Juventus. Non per gli acquisti a costo zero di Pogba e Di Maria o gli arrivi di Kostic, Milik e Paredes, né per le cessioni di De Ligt al Bayern Monaco, Rovella al Monza, Pjaca all'Empoli e Chibozo all'Amiens, ma per le partenze in extremis di Arthur al Liverpool e Zakaria al Chelsea. Colpi di fortuna in una situazione disperata. E senza i due centrocampisti la Vecchia Signora si è rinforzata. Incredibile, ma vero. Non sempre servono acquisti, alle volte bastano le cessioni. Un solo elemento in più nello spogliatoio è un problema, figurarsi due. Eppoi, se l'allenatore convive da sempre con i dubbi, sbaglierà meno. Oggi a centrocampo si contano Rabiot, Locatelli, Miretti, Fagioli, McKennie, Kostic e Paredes. Forse ce n'è uno di troppo, figurarsi tre.   

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