Berlusconi e Galliani

05.02.2021 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
Berlusconi e Galliani

Una volta domandai a Franco Cocco, responsabile del settore giovanile della Roma e andreottiano di ferro, la differenza tra calcio e politica. "Non c'è paragone - rispose -. In politica arriva la coltellata nelle spalle e sai da dove, nel calcio non lo sai mai". Non avevo dubbi sulle difficoltà del calcio, che, anche oggi, i politici continuano a sottovalutare. Per questo, ma non solo, ho preso a giudicare le persone da quello che erano capaci di fare nel calcio. Da qui a parlare di Berlusconi il passo è breve. Se nel febbraio '86 acquista il Milan e in 30 anni vince 29 trofei, con la società sul tetto del mondo, bisogna fare i complimenti. Il centro sportivo di Milanello, quello residenziale di Milano 2 e la tv che frequentavo all'Appello del martedì dimostravano con quale cura seguisse le attività. Rasentava la perfezione. Con lui Galliani. Dirigente dagli anni '70 al Monza, lo aveva seguito e dimostrava grande abilità sul piano politico. Erano sempre un passo avanti. Nell''86 mi trovavo alla Fiorentina. Acquistarono Massaro e Galli per 13 miliardi. La cifra, 8 per il primo e 5 per il secondo, non aveva spiegazione, ma dovevano vincere subito. E, dal momento che tutti salgono sul carro del vincitore, i soldi sarebbero piovuti a cascata.

La premessa per parlare del Monza, la nuova avventura. Appena entrati, dissi a un tifoso del Milan: "Vincono la C, la B e in A lotteranno per l'Europa League". Di solito non ne azzecco una e anche stavolta sono a metà del guado. Si può partire con l'etichetta di favorito in un torneo difficile e imprevedibile come la B, ma devono essere gli altri ad assegnarti i favori del pronostico. Fa comodo. La pressione rende più difficile l'impresa. Non so quanti calciatori siano arrivati a settembre con Boateng. Poi Balotelli, con un ingaggio che in Serie A non tutti possono permettersi. Quindi, a gennaio, Diaw, Ricci, Scozzarella, Anastasio e D'Alessandro. Meno male, per la gioia del tecnico Brocchi, sono seguite 6 cessioni. I media danno 9 alla società per il mercato e Lady Radio 10 a Galliani per la carica di Vicepresidente della Serie B. Ad Adriano si insegna poco.

Infine, leggo una notizia, riportata da France Football, che si pensa già a Ribéry per la prossima stagione, dando per scontata la Serie A, anche se Galliani nega, perché scaramantico. Ma piace stravincere, quando è difficile vincere. Un limite dell'uomo di Arcore. La vita dice che sei bravo, forse il più bravo, ma se de Gaulle ripeteva: "Niente rafforza l'autorità quanto il silenzio, che è l'inizio della saggezza" e Stanislaw Lec consigliava di riflettere prima di pensare, ci sarà un motivo!

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