Caldo, recupero e infortuni

19.06.2020 11:05 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Caldo, recupero e infortuni

Ma siamo sicuri che se ci fossero stati i massofisioterapisti di un tempo, da Ludovico Spialtini in poi, gli infortuni sarebbero tanto numerosi? Vengono i dubbi, come quando sento dire che occorrono 10 giorni per risolvere una contrattura o 5 settimane per uno stiramento. So bene che un medico bravo difficilmente farà parte di una squadra di calcio. Non ci sarebbero soldi per pagarlo, ma almeno i massofisioterapisti dovrebbero essere all'altezza. Purtroppo non tutti lo sono ed allora si assiste al patatrac.

Quando sento che giocare questo campionato di dodici giornate crea infiniti problemi, dettati dal caldo, dal recupero e dagli infortuni, domando se sia vero o se i problemi siano ingigantiti. Il caldo c'è per tutti. Quindi non sposta gli equilibri. Dicono che la cosa più importante quando si giocano partite ogni 3 giorni sia recuperare le forze, ma, aggiungono, alla fine emergeranno le qualità tecniche e, quindi, i valori delle grandi squadre e dei grandi calciatori. Si scomoda anche la propriocettività, che si perde quando uno è stanco. Si tratta della capacità di percepire equilibrio e porta a traumi individuali. Dicevano che negli ultimi anni vinceva chi aveva un giorno di recupero in più. Ma il Napoli lo smentisce col successo in Coppa Italia.

Un altro luogo comune vuole che i ritmi a cui sono sottoposti i calciatori portino a traumi e a squilibri muscolari e non permettano di recuperare. Si dimentica, però, una statistica di Casarin, da cui risultava che in ogni gara ci sono 100 interruzioni. Se si aggiungono i 15' d'intervallo, i time out e il fatto che, se l'azione è a destra, il reparto sinistro segue spesso senza scattare e viceversa, come, se la palla è agli attaccanti, i difensori si limitano a seguire e viceversa, ci dovrebbe essere il tempo di recuperare, tenendo presente che si giocano 58' effettivi. Per non parlare delle 5 sostituzioni. Per cui anche il recupero, se ci si allena e alimenta come si conviene e si fa vita da atleta, non è quel problema che si vuol far apparire.

Rimangono gli infortuni, ma guardiamo bene chi sono i medici e i fisioterapisti e avremo la spiegazione. Infine ci soccorre Arrigo Sacchi: "Tirate fuori dai calciatori tutto l'entusiasmo che hanno. Arriverete lontano, perché sono le doti morali a determinare il successo". Così non rimane che lo stress in aiuto ai catastrofisti, se non ci fosse Boris Becker a ricordare che "... la pressione è quella che avverte il minatore che si spacca la schiena tutti i giorni per garantire 3 pasti alla famiglia".

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