Collina uber alles
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Sono nato nel calcio e ho trovato, dopo aver giocato una decina di anni a medi livelli, chi mi ha insegnato a capirlo. Non credevo fosse così complesso e non mi riferisco al gioco. Perciò apprezzo oltremisura il fatto che sul tetto del mondo arbitrale sia salito Pierluigi Collina. Non so se sia stato il migliore dei nostri arbitri, dal momento che ne abbiamo avuti di grande spessore, ma per l'IFFHS, la Federazione mondiale degli storici e statistici del calcio, dal 1998 al 2003 è stato il numero uno, ha diretto la finale del Mondiale del 2002, poi designatore della Serie A e B dal 2007 al 2010, prima di presiedere la Commissione Arbitrale dell'UEFA. Da pochi giorni è stato nominato Presidente della Commissione Arbitri della FIFA. Sostituisce Angel Marìa Villar Llona, finora l'uomo più importante del calcio. Rimanendo anche designatore dell'UEFA, concentra in sé il potere del Presidente della Federazione spagnola. Parla cinque lingue, ha rudimenti di russo e, come dicono gli estimatori, un computer in testa. Non so se torniamo ai tempi di Franchi, perché era unico e aveva capito tutto in largo anticipo. Era stato arbitro, poi segretario di società e, dopo la trafila, Presidente della Federazione. Diceva sempre: "La FIGC è forte se sono forti i miei arbitri". Una CAN con commissario Ferrari Aggradi e vice D'Agostini e Righetti penso sia irripetibile e dall'Italia a comandare l'Europa e il mondo il passo fu breve.
Non so se i nostri direttori di gara siano stati all'altezza di Palotai, un maestro, Puhl, Van der Ende e Webb, ma certamente, andando a ritroso, Agnolin, Riccardo Lattanzi, Michelotti, Sbardella e Concetto Lo Bello, insieme ad altri, hanno portato in alto la scuola italiana, oltre a superare quella spagnola forte di Gardeazabal, Ortiz de Mendìbil, Garcìa-Aranda, Medina Cantalejo e Mejuto Gonzalez. Molti i complimenti giunti a Collina da ogni parte, con la certezza che, oltre a dettare la linea interpretativa sul regolamento, apporterà ulteriori modifiche. La cosa più importante è che Busacca, designatore della FIFA, dipenderà da lui. Infine, nella Commissione dell'uomo di Viareggio ci saranno un paraguaiano, un ceco, uno statunitense, uno di Singapore, uno delle Seychelles, uno delle Isole Salomone, un brasiliano, un neozelandese e uno del Qatar. Una scelta apparentemente curiosa, che toglie dubbi su chi azionerà la leva del cambio. Da parte nostra il più sincero "in bocca al lupo" a colui che molti dicono sarà il dopo Infantino.
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