Di Marco e Arnautovic

29.04.2022 15:36 di Claudio Nassi   vedi letture
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Di Marco e Arnautovic

Si gioca il derby di Coppa Italia Inter - Milan, quando al 40' vedo calciare un corner da destra da Calhanoglu, staccare Lautaro e metterla in rete. Domando se è possibile. Perché non c'è un uomo a saltare davanti al turco e a disturbare? Dai fatidici 9 metri e 15 è semplice trovarsi a 7,50 per rendere più difficile un calcio preciso e pericoloso, come è quello di chi conosce l'interno e l'esterno piede. Eppoi non si può marcare a zona chi ha la capacità di imbucare. Deve essergli impedito di staccare e, dal momento che chi attacca porta avanti 5 o 6 uomini e chi difende è presente con 8 o 9, esistono, come minimo, due liberi. D'accordo, sono ripetitivo, come avere uno sul palo, ma da palla inattiva nasce quasi il 50% dei gol e con i gol si vincono le partite. La cosa grave è che l'allenatore del Milan guadagna non meno di 3 milioni netti. Non basterebbe un milione senza contratti pluriennali, grazie alla dabbenaggine dei presidenti? Poi premi in base ai risultati.

Ma se ricordo Inzaghi, i 4 milioni d'ingaggio netti e il derby d'andata quando, in vantaggio, chiama in panchina i due migliori, Perisic e Brozovic, più Calhanoglu, chiedo ancora perché. Come per altre sostituzioni e marcature, vedi Di Marco su Arnautovic a Bologna, che non hanno spiegazione. Sono il primo a riconoscere che il loro mestiere è il più difficile, ma non strapagateli. Ancora. Se negli USA un vecchio adagio recita: "Quando le cose contano non cambiare: non la partner alla festa, né il gioco per la partita", perché all'84' Spalletti toglie Insigne, che sta giocando come non mai, e Osimhen, quando vince 1-0 con la Roma? Il secondo serviva non solo in contropiede, ma anche per saltare, all'occorrenza, in difesa. La Roma ringrazia e pareggia. E Dragowski era indispensabile farlo giocare nella semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, quando Terracciano aveva dato prova di affidabilità? Non era semplice schierarlo in una delle ultime di campionato e non addossargli tanta responsabilità?

Ma se cito i nostri non dimentico gli altri, anche quelli da 15 milioni di euro netti e oltre. Dopo un doppio 2-2, il terzo Manchester City - Liverpool finisce 2-3 per i reds, che dopo 10 anni conquistano la finale di FA Cup. Guardiola, raggiunte 5 semifinali in 6 anni, ne ha perse 4. E come quella del 2021 contro il Chelsea la colpa è del portiere Steffen. Indeciso fino all'ultimo se schierare Ederson, aveva fatto 5 cambi rispetto al 2-2 di Liverpool e 7 dalla gara di Madrid con l'Atletico. Perché Rodri e Laporte in panca? Per non parlare di De Bruyne, che dovrebbe entrare anche col braccio al collo. Subisce gol da Konaté di testa su angolo di Robertson, con nessuno a saltare davanti, quando sono 20 i gol segnati su palla inattiva, sempre di testa, nella stagione. Sotto 3-0, non fa sostituzioni. Aspetta il 78', ma la musica cambia quando, a 7' dalla fine, entra Mahrez. La rete di Bernardo Silva dice 3-2, ma è troppo poco, troppo tardi. Non si era accorto che a vincere sono i calciatori!   

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