Gasperini, l'Olanda e Fascetti
Diceva Bill Shankly: "Dicono che il calcio è una questione di vita o di morte. Non è vero, è una cosa molto più seria". Il manager scozzese può aver esagerato, ma non è andato lontano dal vero. Viene da sorridere quando lo senti e lo vedi trattato con superficialità. O ascolti gli scopritori dell'acqua calda affannarsi a sottolineare che hanno vinto grazie agli schemi. D'accordo, l'invenzione - come insegna Edison - consiste per l'1% di ispirazione, ma per il 99 di traspirazione, cioè di sudore e fatica. Ed ecco una prima spiegazione dell'Atalanta di Gasperini, che ha raggiunto livelli da sogno.
La cosa che si nota è che "... ogni spiegazione è chiara, ogni soluzione è semplice, ogni alternativa logica. Costruisce la casa e poi rende i calciatori così familiari con le stanze che le possono trovare, oppure andare dall'una all'altra, anche durante la notte, a luci spente". Ricordato che "... tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono semplici", andiamo a vedere la squadra che vogliono mostri il miglior calcio d'Europa. Partirei dal '70, dall'Ajax e dall'Olanda di Michels, che giocavano in velocità, senza offrire riferimenti. Poi ricorderei la "disorganizzazione organizzata" di Fascetti, il primo a giocare un calcio diverso, con Arcelli precursore della preparazione moderna e dell'alimentazione, e dell'allievo Sassi. Varese e Lecce non davano riferimenti, non erano mai uguali, e aggredivano con la massima rapidità, sapendo che il calcio non è un gioco di forza, ma di velocità e imprevedibilità.
E l'Atalanta non è imprevedibile? Non lascia Zapata unico terminale offensivo, pronta a cambiare modulo al momento della sostituzione o dell'assenza? Attaccano a pieno organico o in contropiede, ma con più uomini, e non sai mai chi arriva alla conclusione. Dicono che un difensore, Toloi, tiri 4 volte in porta a partita e Gosens, con gol e assist, si allinei a Muriel, Zapata, Ilicic e Gomez. Aveva un problema: subiva troppe reti. Ma da qualche tempo sembra aver trovato rimedio.
Alla fine manca solo non perdere più finali di Coppa Italia, come lo scorso anno contro la Lazio all'Olimpico, o presentarsi a Torino con la Juventus e non accorgersi che la designazione è sbagliata. Per questo deve fare attenzione a non farsi prendere in contropiede, soprattutto in Champions League, con il PSG, perché, ormai, ha l'obbligo di farci sognare.
© 2024 Stazione di sosta25.03.2024 09:00 Il capitano | 22.03.2024 10:11 La cura dei particolari |
18.03.2024 09:00 Come volevasi dimostrare | 15.03.2024 10:55 Passa Simeone |
11.03.2024 09:00 Ma l'arbitro sbaglia? | 08.03.2024 10:25 Il mercato della Juventus |
04.03.2024 09:00 De Laurentiis e Cardinale | 01.03.2024 10:22 Baroni e Sogliano |
26.02.2024 09:00 Attenti alla Superlega! | 23.02.2024 10:37 I contratti incredibili |
- 29.03.2024 09:00 - Orsato e Giraudo
- 25.03.2024 09:00 - Il capitano
- 22.03.2024 10:11 - La cura dei particolari
- 18.03.2024 09:00 - Come volevasi dimostrare
- 15.03.2024 10:55 - Passa Simeone
- 11.03.2024 09:00 - Ma l'arbitro sbaglia?
- 08.03.2024 10:25 - Il mercato della Juventus
- 04.03.2024 09:00 - De Laurentiis e Cardinale
- 01.03.2024 10:22 - Baroni e Sogliano
- 26.02.2024 09:00 - Attenti alla Superlega!
- 23.02.2024 10:37 - I contratti incredibili
- 19.02.2024 09:00 - Il ko del "Viareggio"
- 16.02.2024 09:00 - La rivoluzione?
- 12.02.2024 09:00 - Torniamo al calcio!
- 09.02.2024 09:00 - Kurt Hamrin
- 05.02.2024 09:00 - Giani e il calcio!
- 02.02.2024 09:00 - Aspettavo Gudmundsson
- 29.01.2024 09:00 - Lo scudetto
- 26.01.2024 09:00 - L'anticipo
- 22.01.2024 09:00 - Italiano e Sarri