Gravina pensaci!
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Milano al centro del mondo. Dal design al food, ecco arrivare il calcio, altra eccellenza cittadina. Così "Football Week" e "Fischio d'inizio" l'hanno fatta da padrone al cinema Anteo. Avere cinque squadre in semifinale nelle coppe europee e il derby Inter - Milan alle porte per il ritorno, ha fatto sì che tutti salissero in cattedra, senza dimenticare la final four da giocare a giugno con la Nazionale in Nations League. Chiamato sul palco, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha detto: "I successi europei delle italiane e il derby di Champions fanno bene al sistema. Dobbiamo fare in modo che non siano momenti di eccezionalità, ma la normalità. Per riuscirci servono progettualità e tempo, concentrandoci su due asset: le infrastrutture e i settori giovanili". Belle parole, cui dovrebbero seguire i fatti.
Per le infrastrutture penso siano tutti d'accordo; se nel 2032 vogliamo ospitare gli Europei, il problema stadi dovrebbe essere risolto. Avrei preferito fosse andato alla soluzione del problema per quel che riguarda i settori giovanili. Dovrebbe essere semplice. E' da lì che dobbiamo ripartire. Se eravamo bravi nel costruire portieri, difensori e centrocampisti, grazie ai tanti maestri che lavoravano nelle società, dobbiamo fare in modo di recuperare il tempo perduto e preparare istruttori alla bisogna. Dove? A Coverciano. Da lì dovrà iniziare la rivoluzione culturale che porterà a risalire la china, a mettere i conti a posto e a non mancare due Mondiali. Lo predico dal 2001/2002, durante il commissariamento del Settore Tecnico. Troppo semplice? Forse sì, ma se continuiamo a dire che la nostra scuola è la migliore, andremo poco lontano. Se qualcuno ritiene che sia fuori dal mondo, rispondo con facilità: guardiamo quanti calciatori conoscono l'uso dell'esterno piede, che porta al salto di qualità. Se dico il 20% di chi gioca in Serie A probabilmente esagero.
Potrei continuare per sottolineare che il calcio non è 4-4-2 o 5-3-2, perché la tattica è solo un aspetto. Non l'unico, né il più importante. Vero allenatori? Infine, se nel 2021 i report hanno detto che su 20 società 18 hanno chiuso in passivo, significa che i manager non sono il massimo. Il bilancio, spesso, non si gioca sul mercato? Ma esiste un corso per manager degno di questo nome? Caro Gabriele, se vuoi continuare a guidare il calcio pensaci. Se il 10% dei voti degli allenatori non ti seguirà, non importa. Con quelli che hai sarà sempre una votazione bulgara, ma il calcio tornerà a riveder le stelle.
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