I sassolini

07.10.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
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I sassolini

Sono alla 978° puntata di Stazione di Sosta. Non so se è record. Non credo. Ho detto un'infinità di cose sul calcio. Sempre per correggere le storture. La critica doveva essere costruttiva. Di tanto in tanto Lorenzo Marucci mi aggiorna sui contatti dei pezzulli, una volta che da Lady Radio passano a TuttomercatoWeb. Credevo seguissero in tre. Mi sono dovuto ricredere.

La premessa per ricordare le tante volte che ho detto: "Per affrontare un avversario più forte e avere possibilità di non perdere, ci sono due possibilità: giocare sopra ritmo per 95' o difesa e contropiede". Non ce n'era bisogno, ma Inter - Barcellona è stata la riprova, dal momento che Simone Inzaghi, di fronte a una gara che poteva portare all'esonero, ha giocato in modo intelligente. Stretto fra l'incudine e il martello, ha capito ed è stato premiato. Evidentemente ricordava l'intervista di Marucci il 26 agosto a Passarella. Il caudillo nell'occasione ci aveva accusato di stupidità. Se il calcio italiano era rispettato e temuto nel mondo per i risultati, esaltando difesa e contropiede, non capiva perché cambiare, scimmiottando questo e quello. Il risultato? Fuori da due mondiali. Chissà se gli scienziati che hanno portato a questo capiranno!

Quando il Presidente dell'UEFA, Ceferin, ad agosto, ha premiato Sacchi per un calcio soprannaturale, mi sono domandato se era possibile. Parlare in questi termini di un allenatore, chiunque esso sia, è un non senso. In campo vanno i calciatori e dopo il fischio dell'arbitro sono loro a decidere. Nessun altro. Il calcio è un fatto politico, economico, tecnico, tattico, fisico, atletico. E' la società che vince. Il Milan dei 29 trofei in 30 anni quando mai sarebbe riuscito a tanto se non avesse avuto, oltre a Baresi, Maldini, Rijkaard, Van Basten e soci, il dirigente più abile sul piano politico, Galliani, e il Presidente Berlusconi? Ma vado oltre. Dopo aver letto l'intervista di Krol sulla "rosea", alla domanda perché dominavate con l'Ajax mentre con l'Olanda perdeste due finali mondiali, ha risposto: "Nel 1974 eravamo più forti della Germania Ovest e nel 1978, in Argentina, c'era una brutta atmosfera a causa del regime militare e, anche quella volta, giocavamo contro il Paese organizzatore. Altrove avremmo vinto". Non è così. Non avevano peso politico. L'uomo forte era Coster, suocero di Cruyff. Trattava diamanti e faceva il procuratore. Avrebbero mai potuto vincere contro il Richelieu Gerhard Aigner prima e un Presidente come Julio Grondona poi?

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