Il millantato credito

13.12.2021 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
Il millantato credito

Quando, nel gennaio '89, sono uscito dal calcio, ho ripreso a scrivere e mi diverto ancora, al contrario di quando a Torino, a Tuttosport, vivevo la vita di redazione. Ho avuto il piacere di imparare il mestiere da Giglio Panza, Ormezzano, Romeo, Bacci, Bruno e altri, ma, al tempo stesso, ho incontrato difficoltà, utili per crescere. In seguito ho ringraziato. Avevo avuto vita facile.

Nel calcio ho trovato altri maestri da cui imparare, ma, al tempo stesso, scoperto il millantato credito. Una volta, sul Corriere dello Sport, il D.S. dell'Empoli raccontò di aver scoperto Salsano. Ebbene, arrivò alla Pistoiese a 13 anni e 8 mesi. Bisognò attendere dicembre per metterlo in campo con gli allievi. Quando, nel '79, andai alla Samp, feci in modo che mi seguisse. Nella stagione '81/'82, come mi accorsi che l'allenatore non lo riteneva pronto per la prima squadra, lo cedetti in prestito all'Empoli. A fine anno rientrò a Genova. In seguito, un ex viola raccontò alla tv che non credeva possibile l'acquisto di Van Basten, a poco più di 21 anni, da parte della società. Lo invitai a casa, dove nello studio avrebbe trovato il preliminare di contratto incorniciato, accanto a una lettera di Giglio Panza, di Mantovani, del Conte Pontello e quattro del Grande Vecchio, Enzo Ferrari.

A Firenze un millantatore raccontava di aver acquistato Baggio. Avevo una rubrica su La Nazione, "Il mio pallone", dove ricordavo di averlo richiesto nell''82, a 15 anni, quando, alla Samp, acquistai Renica dal Vicenza e bruciato nell''85 il Torino di Nizzola e Moggi, grazie ai rapporti tra il Conte Pontello e Maraschin, Presidente dei veneti. Anzi, lo acquistai due volte perché, dopo l'infortunio di Rimini al legamento crociato anteriore, qualcuno non voleva saperne.

A Genova una precisa strategia tesa a togliere i rifornimenti alle grandi, portando via dal mercato i giovani più interessanti di C e B, con l'eccezione di Mancini, in A col Bologna, fu scambiata con una serie di sfizi del Presidente Paperone. Ecco Luca Pellegrini passare per un 17enne strapagato e che cosa dissero del 21enne Vierchowod quando, molti mesi dopo l'acquisto, uscì la notizia. L'Inter aveva offerto 600 milioni e la comproprietà di Centi, ma quando Cecco Lamberti, D.S. del Como, chiese un miliardo e 300 milioni con l'impegno di tenerlo ancora un anno, altrimenti l'allenatore Marchioro, dopo aver vinto C e B, avrebbe lasciato, non esitai un attimo. Dissero: "Un marcatore a quel prezzo è una follia". Per Mancini, altro 17enne, successe il finimondo. Nessuno si era mai sognato di spendere tanto, anche se alcuni giornalisti di fede rossoblu mi consigliarono di sorvolare Bologna, vista la contropartita tecnica: Galdiolo, Logozzo e Roselli. La cosa continuò con minor clamore per gli altri giovani: Galia, Vialli, Pari e Mannini. Qualcuno cominciava a capire.

Me ne potrei fregare, ma se sei deriso perché Salsano è uno scricciolo e per Baggio, che gioca in C, ride mezza Italia, se fai spendere due miliardi e 800 milioni alla Fiorentina, eppoi tutti sghignazzano quando puoi annullare il contratto perché salta il ginocchio e lo acquisti di nuovo, riducendo il prezzo di 700 milioni, trovo giusto puntualizzare. E, una tantum, puntualizzare dà gusto.  

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