La Juventus e il TAR

04.11.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
La Juventus e il TAR

Nel 2006 dissi al P.M. Narducci, che conduceva le indagini su Calciopoli, con Palamara prima e Beatrice poi, che il problema si poteva risolvere senza spargimento di sangue. Bastava cambiare alcuni articoli del Regolamento dell'AIA, in particolare il 19, che riguardava gli Organi Tecnici. Il comma 4 recitava: "Gli Organi Tecnici sono composti da un Commissario e Vicecommissari nominati dal Presidente Federale, su proposta del Presidente dell'AIA". Se decideva il Presidente della FIGC, eletto dai grandi club, di chi avrebbe dovuto curare gli interessi? Se, invece, gli arbitri, come avvenuto, fossero stati in grado di eleggere i vertici all'interno dell'organizzazione, le cose sarebbero cambiate. Al di là di quello che è stato detto e scritto, Calciopoli è tutta qui. Comandava il Presidente Federale. Gli altri dovevano ubbidire. La conferma è data da Giraudo e Moggi, che, con l'aiuto del Vicepresidente Mazzini, volevano sostituire Carraro, non all'altezza del compito. Furono fatti fuori in un attimo, perché, senza gli Agnelli alle spalle, non erano nessuno.

Si può non credere, ma le cose semplici sono le più difficili. Aiuta Oriana Fallaci quando afferma: "Non è vero che la verità sta sempre nel mezzo, a volte sta da una sola parte". Questo è il caso. E' stato organizzato un pacco, così ben confezionato che meriterebbe applausi. Ma come giorni or sono ha detto un maitre d'hotel: "E le intercettazioni?". D'accordo, sono un numero incredibile, ma oltre a non aver preso in considerazione quelle dell'Inter, del Presidente Federale e altri Presidenti, il calcio è il mondo del millantato credito. So bene, però, che le cose avvengono quando tutti sono d'accordo.

La lunga premessa per spiegare che, dopo sedici anni, la Juventus continua a fare ricorsi. Stavolta è stato il TAR del Lazio a dichiarare inammissibili quelli contro Federcalcio, CONI e Inter e a condannare il club al pagamento delle spese di giudizio, 10mila euro a controparte. Alla Juventus non rimane che ricorrere al Consiglio di Stato per lo scudetto del 2006 e non solo. Anche se a Torino attendono con impazienza la sentenza sul ricorso di Antonio Giraudo alla Corte Europea. E' stato accolto nel 2021, fatto insolito, e andrà a sentenza entro il 2024. Dal momento che furono dati alla difesa 7 giorni di tempo per leggere 7.000 pagine, l'Avv. Dupont, un principe del foro, si dice certo che, nella vita, dopo il girone d'andata c'è quello di ritorno.

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