La statistica

09.10.2023 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
La statistica

Diceva Larry Bird, il più grande giocatore di basket bianco: "Le statistiche sono la consolazione per i perdenti, quello che conta è vincere". Pensavo, invece, avesse ragione Rino Tommasi quando ripeteva: "Le statistiche non contano per chi non ha la pazienza di coltivarle e la capacità di interpretarle". Credo di aver avuto vantaggi facendo della statistica un cavallo di battaglia. Non seguivo gli americani, che esagerano con dati inutili. La premessa per ricordare, anni or sono, una telefonata all'amico Ramaccioni, per dire che Keane e Scholes erano i motori del centrocampo. Spegnerli o perdere. Strano ma vero, fui ascoltato. Manchester United 0 - Milan 1, gol di Crespo. Da allora, tra il serio e il faceto, Tassotti chiedeva a Silvano se avevo telefonato.

Ed eccoci a Napoli - Real Madrid. Non si può lasciare libero Kroos, il regista più forte degli ultimi anni, di guidare la squadra a piacimento ed essere il passaggio obbligato, con una percentuale di errore risibile. Seppoi aggiungo Bellingham, l'inglese acquistato per 103 milioni dal Borussia Dortmund, uno dei pochi in grado di risolvere la gara, e non lo marchi, devi perdere. Non merita ogni attenzione uno che arriva a vent'anni al Real e strega il Bernabeu segnando sei gol decisivi, per portare la squadra in testa alla Liga e guidare la classifica cannonieri, più due in Champions, conditi da assist? E quando entra Modric per Kroos, deve avere identico trattamento. Nonostante l'età è ancora un super.

Come sia possibile non vedere, rimane un mistero. Ci sono calciatori che hanno di più. Considerarli pari agli altri è fare harakiri. L'Inter, ad esempio, schiera uno che continua ad essere sottovalutato, nonostante la Nazionale: Dimarco. Sfido trovare chi abbia lo stesso sinistro. Spesso viene sostituito da Carlos Augusto, un buon elemento, ma nessuno è in grado di servire assist a ripetizione come Federico. Determina più di qualsiasi altro. So che il tifoso interista, che segue tutto e telefonò quando dissi che Brozovic doveva essere marcato, si farà vivo. Spero perdoni, non ho detto niente di nuovo, perché il gol è la cosa più importante e chi serve l'assist vale quanto chi segna. Si discute, invece, sul sesso degli angeli. Così ad ottobre, non ad aprile, vedo la Fiorentina fare turnover contro il Ferencvaros e Varga, attaccante da 16 gol in 16 partite, realizza la prima rete, indisturbato in area di rigore. Guardo in panchina e trovo Milenkovic, il miglior difensore viola! 

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