Lo schema di Mourinho

13.02.2023 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di www.imagephotoagency.it
Lo schema di Mourinho

Se Arteta, l'allenatore dell'Arsenal, come detto, è un predestinato, viene da pensare sia stato anch'io. Dall'età di dieci anni desideravo fare il giornalista sportivo. Mio padre, ex calciatore, allenatore e dirigente, non voleva vedere il figlio su un campo di calcio. Cedette alle pressioni del massaggiatore del Piombino e del Presidente del Cecina. Mi trovai a diciassette anni in C2. A L'Aquila, in C1, a venti, sapevo tutto di compagni e avversari. Ero un rompiscatole per gli allenatori. Quando a ventisette, in seguito a un incidente d'auto, papà disse: "Dal momento che nel calcio non si sfonda e gli esami sono otto in sette anni, che cosa vuoi fare?". Lasciai il Pescara e mi laureai.

Entrai a Tuttosport a Torino, prima ancora di aver sostenuto la tesi. In precedenza avevo sottoposto uno studio sullo stopper al giornalista che più stimavo, Aldo Bardelli, vicedirettore di Stadio. Si era voluto costruire un difensore centrale in grado di annullare il centravanti: forte fisicamente, ottimo di testa, rapido e con giusta cattiveria agonistica. Ma i piedi? E lo studio, corredato da figure, correggeva la stortura. Il titolo spiegava: "Così si gioca in undici". Bardelli lo fece pubblicare su Rotostadio, la rubrica del venerdì di Parisini. Entrato a Tuttosport nel '68, tre anni dopo mi chiamò a Pescara il Presidente Galeota per fare il D.S.. La retrocessione chiuse la pratica, che si riaprì nel '74 alla Lucchese. Andando a ritroso trovo coincidenze che fanno pensare, come l'incontro a Cesenatico col Conte Rognoni. Dietro la scrivania scoprii che le intuizioni che avevo da calciatore erano rimaste. Se Crespo, intervistato, definisce Simone Inzaghi anche fortunato, mi ritengo tale.

Chissà se la premessa permette di distinguere nel calcio tra "giochisti" e "risultatisti"? Ha motivo di esistere? Perché se Mourinho, uno degli allenatori più vincenti, viaggia in zona Champions con la Roma e conta 29 gol all'attivo e 19 al passivo in 22 partite, è necessario riflettere. Infatti segna il 45% dei gol su palla inattiva, 7 su corner, 4 su rigore e 2 su punizione, a conferma che si può vincere in molti modi. L'attacco è il quinto del torneo, la difesa quarta. Non ama sbilanciarsi e lascia gli avanti liberi di esprimere il loro estro. Domandate ai fissati dello schema perché ha vinto e continua a vincere?

© 2025 Stazione di sosta

Altre notizie - Archivio
Guttmann e Ferguson11.04.2025 09:39
Guttmann e Ferguson
La rivoluzione07.04.2025 09:53
La rivoluzione
I miei undici affari04.04.2025 10:26
I miei undici affari
Aspettando John Elkann31.03.2025 09:00
Aspettando John Elkann
Si gioca col cervello28.03.2025 09:00
Si gioca col cervello
Picerno e Gravina24.03.2025 09:00
Picerno e Gravina
Juve, Zidane, Sartori21.03.2025 10:08
Juve, Zidane, Sartori
Sacchi non vuol capire17.03.2025 00:57
Sacchi non vuol capire
Gli errori della Juve14.03.2025 08:47
Gli errori della Juve
Marchini e Lambrechts10.03.2025 10:10
Marchini e Lambrechts
Altre notizie