Mancini e Barella

21.04.2023 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Mancini e Barella

L'arbitro è il magistrato: può condannare, se estrae il cartellino rosso, dare la condizionale, se presenta il giallo, o assolvere, se non fischia. In ogni caso pretende massimo rispetto da parte dei calciatori, che, se non sono stupidi, si comporteranno di conseguenza. Nel nostro campionato, invece, alcuni hanno atteggiamenti inqualificabili o, meglio, inspiegabili per professionisti strapagati. Ho sentito che il pluriammonito è il difensore della Roma Gianluca Mancini, uno dei migliori nel ruolo, 27 anni, col vizio del gol e Fiorentina, Perugia, Atalanta e Nazionale in carriera. E' sempre il primo a reclamare se il fischio dell'arbitro non è quello desiderato. Chissà se qualcuno gli ha detto che il direttore di gara deve uscire dal campo come il migliore, che se c'è da reclamare esiste chi è preposto al compito, il capitano, che ci si deve presentare con le mani dietro la schiena, che l'errore più grave è quello di allargare le braccia, per evidenziare, anche all'ultimo degli spettatori, l'errore.

Ecco, qui siamo all'a b c del calcio, ma, evidentemente, non ci si preoccupa di insegnare il comportamento da tenere, pena un triplice danno: a se stesso per l'ammonizione e l'immagine e alla squadra, perché indispettisci il direttore di gara, rendendogli tutto più difficile. Se qualcuno provasse a farlo ragionare, sarebbe un salto di qualità non da poco. La cosa strana è che anche il capitano Pellegrini e Cristante si sforzano per seguirne le orme e la Roma, visto l'atteggiamento di Mourinho in panchina, difficilmente avrà vantaggi. So bene che il tentativo è quello di condizionare l'arbitro ma, al tirar delle somme, potrebbe essere un boomerang.

Rimango dell'avviso che questi sembrano particolari, ma non lo sono. Dovrebbero essere insegnati anche al corso di Coverciano, perché se l'obiettivo principale è quello di arrampicarsi sugli specchi per avere vantaggi, regalarli nel modo più sciocco all'avversario non è consigliabile. Però non finisce qui, perché esiste ancora uno che fa andare in bestia: Nicolò Barella, 26 anni, tra i centrocampisti più forti d'Europa, all'Inter dal 2019/20 dal Cagliari. E' possibile che non se ne renda conto? Anche se preso dalla foga, va aiutato. Ripeto le cose dette per Mancini e aggiungo che, se non dovessero capire, vanno colpiti con ricche multe, le sole che fanno riflettere, dal momento che i calciatori sono quanto mai sensibili se toccati nel portafoglio.  

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