Mateu Lahoz

16.09.2022 09:00 di Claudio Nassi   vedi letture
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Mateu Lahoz

Detto che i procuratori, se non regolamentati, rappresentano il principale problema del calcio, subito dopo ci sono i contratti degli allenatori. D'accordo sulla difficoltà del mestiere, sul fatto che a decidere sono i risultati, ma se convivi con i dubbi e il più bravo, come dicevano i vecchi saggi, è quello che non fa danno, perché pagarli tanto? Prendiamo Mourinho e, dopo aver detto tutto il bene possibile del principe dei comunicatori, divertiamoci ad analizzarlo. Va ad Empoli dopo due sconfitte in campionato e in coppa, Udine e Ludogorets. Gara non facile contro una squadra imbattuta da quattro giornate. La stampa esalta la prestazione di Dybala: "Comincia con un palo, continua con un gran gol, regala ad Abraham l'assist del raddoppio e mette lo zampino sul rigore". Il gol del 2-1 è una gioia per gli occhi: salta due avversari in un fazzoletto e pennella un cross per l'inglese, che in corsa chiude. Ebbene, chi toglie all'81' lo Special one? Dybala e Abraham. Due spine nel fianco dell'Empoli, che prende nuova lena, colpisce un palo dopo 3' e lotta fino al termine anche in dieci. Perché? Erano sulle ginocchia dopo tanta prodezza, quando l'attaccante, per di più, veniva dopo aver difeso e corso per tutto il campo? Non è l'ennesima conferma che pensano di vincere i maghi della panchina e non i calciatori?

Se vado a Glasgow per Rangers - Napoli, assisto a una partita entusiasmante. Molteplici i motivi: la difficoltà di giocare all'Ibrox Park, il ritmo indiavolato e il tifo incessante dei 60.000. Gli azzurri si superano e ribattono colpo su colpo. Ed ora mi soffermo sulla direzione di Mateu Lahoz, il numero uno di Spagna e miglior fischietto in circolazione. E' stato un bel vedere, ha ricordato i grandi del passato. Sempre vicino all'azione, non sbaglia un intervento. Pilota perfetto, prestazione da mostrare agli arbitri a Coverciano. Col sorriso sulle labbra spiega ogni decisione. Si supera sul rigore di Simeone, chiuso da due difensori. Decisione ineccepibile e cartellino rosso a quello già ammonito. Da quel momento i padroni di casa rimangono in dieci. Niente da dire: il destino decide così. Sbagliare la designazione vuol dire avvicinarsi alla sconfitta, con l'arbitro giusto, invece, si allontana. Complimenti al Napoli, se ha capito.

Detto questo, ho visto Spalletti commettere l'errore di Mourinho: Politano in panca per Zerbin, quando era stato il migliore. Pazienza!  

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