Napoli ai raggi X
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Non esistono partite perse in partenza. Con tutto il rispetto dei più forti, ci sono da sempre possibilità per i deboli, se riescono a giocare 95' sopra ritmo o applicano la tattica più bistrattata dai giochisti, ma più redditizia: difesa e contropiede. Una terza possibilità è offerta da una serie di coincidenze, che hanno i numeri come comun denominatore. E, guarda caso, si addice al Napoli, squadra che ha ucciso il campionato da non so quanto tempo. Se sei ripetitivo, prima o poi vieni scoperto e dovrebbe essere il caso degli azzurri di Spalletti. Stupisce che una squadra che su 27 partite ne vince 23 e 2 le pareggia, che segna 64 gol e ne subisce 16, non sia stata vivisezionata. Eppure ha 19 punti di vantaggio sulla Lazio seconda, 17 gol segnati più dell'Inter e 3 incassati meno degli azzurri di Sarri. Parlo di un'eccezione a livello europeo.
Per questo mi sono divertito a guardare il cammino dei partenopei e sono venute alla luce cose interessanti, tali da far pensare a una terza possibilità per vincere. Se questa è la formazione che più si avvicina al Liverpool di Klopp, quello che presentava Alexander-Arnold e Salah sulla fascia destra e Robertson e Mané a sinistra, dice che le corsie esterne vanno curate con massima attenzione, se da lì nasce l'82,5% dei gol. Da questo momento la vita dovrebbe essere più dura per Di Lorenzo e Lozano, o Politano, a destra e Mario Rui, o Olivera, e Kvaratskhelia a sinistra. Se Lobotka è il passaggio obbligato, va marcato e attaccato, come guardata a vista la punta centrale, Osimhen, cannoniere e finalizzatore principe con 21 reti.
Sono sempre stato dell'avviso che, quando una squadra entra in campo con le idee chiare, si esprimerà al massimo e renderà vita dura all'avversario, perché saprà tutto di lui. Se, invece, avrà la presunzione di poter affrontare Di Lorenzo e soci alla pari, i risultati saranno uguali a quelli ottenuti finora, Inter a San Siro e Lazio al Maradona escluse. Lo scorso campionato, quando fu evidente che Brozovic, marcato e attaccato, era l'anello debole dell'Inter, un amico tifoso telefonò preoccupato per la notizia, che avrebbe dovuto essere conosciuta da tutti. Così viene da pensare che gli scout avversari abbiano controllato quante volte scende sulla fascia il terzino sinistro, senza avere visione precisa di un Napoli ormai un libro aperto, con interpreti di qualità superiore.
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