Non viene da ridere?
Non credo ancora di aver letto una frase di Rocchi sul tempo effettivo. Mi rifiuto di pensare che il designatore l'abbia detta. Per un problema di credibilità. Quanti sono gli sport che si sa quando cominciano e mai quando finiscono? Pochi. Il calcio è tra questi. Dal '90 si cerca di farlo capire, ma, evidentemente, si ritiene di aver fatto un passo avanti col cartello del recupero presentato dal quarto uomo, anche se si continua a non rispettare. Nessuno si sbraccerebbe più per invitare l'arbitro a fischiare la fine e polemiche e contestazioni non esisterebbero. Come per i rigori e l'operato del VAR. Basterebbe tornare alla volontarietà. Il terrore che ha accompagnato l'AIA ogniqualvolta si è parlato di ridurre il potere discrezionale, dovrebbe scomparire, perché sarà sempre il fischietto a dirigere le operazioni. Dovrà essere più bravo, ma è fin troppo facile grazie alla psicologia. Un aiuto, inoltre, verrebbe dall'autonomia della categoria. Dipendere sul piano economico dalla Lega vuol dire sottostare alla volontà del Presidente Federale, che avrà sempre le società in pugno e i voti.
Ma esiste la volontà di cambiare? Non a caso siamo caduti tanto in basso. Il calcio è ingessato in mano al 34% dei Dilettanti, al 20 dei Calciatori e al 10 degli Allenatori. Inutile ripetere che non ne possiamo più di vedere mediocri alla guida dell'azienda più importante del Paese. Né possiamo risalire la china senza partire da Coverciano, che fa bella mostra di sé ma non con i frutti sperati. Mi sono trovato a fare un Master nell''81/'82 insieme con altri quaranta D.S.. Credevo migliorasse le conoscenze. Quando vidi arrivare un professore dalla Bocconi e uno dall'Università di Siena, mi caddero le braccia. Fra i presenti c'era chi firmava in stampatello, ma capiva più di calcio, che non si insegna sui banchi di scuola, ma è una trasmissione di esperienze. Sapete che si sono succeduti nell'Aula Magna Capello, Ferguson, Guardiola, Hiddink, Lucescu, Ancelotti, Bagnoli, Mourinho, Allegri, Conte, Fascetti e altri a insegnare tecnica calcistica e metodologia dell'allenamento, o Uli Hoeness a parlare dell'organizzazione del Bayern Monaco e delle strategie di mercato? Senza dimenticare i migliori manager e istruttori dei settori giovanili. Non viene da ridere?
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