Pochettino e Leonardo

17.12.2021 10:47 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
Pochettino e Leonardo

Chiedo scusa ai miei tre ascoltatori tre se, ultimamente, mi sono illuminato d'immenso. D'accordo, a qualcuno sarà sembrato strano quando mi sono definito curatore fallimentare, ma è la verità. Alla Lucchese, nel '74, ero stato chiamato per ripianare, da neofita, un passivo di 400 milioni, alla Pistoiese trovai 104 calciatori di proprietà, esclusi quelli del settore giovanile, la Sampdoria era da rifondare, alla Fiorentina la squadra da rifare, idem all'Arezzo. La miglior situazione la trovai a Perugia. Poi dove c'era un presidente al comando delle operazioni il lavoro procedeva bene, ma con consigli di 7 o, addirittura, 11 dirigenti, le difficoltà erano quotidiane. Nonostante ciò, ho avuto la fortuna di ottenere risultati economici e tecnici, ad eccezione di Arezzo, dove sono tornati solo i conti. Ho anche sbagliato 7 acquisti, quando sono stato costretto ad ascoltare il tecnico. Nell'occasione, non l'avessi accontentato, l'avrei spersonalizzato e mettere in difficoltà il capitano dei mercenari poteva essere un boomerang, perché cambiare in corsa è un trauma. Ricordo le parole di un allenatore. Diceva che avevo vita facile con i soldi da spendere. E' successo alla Sampdoria. Si doveva investire per crescere. Ma il miglior amico di Mantovani, l'Avv. Mauro De André, disse: "Caro Paolo, ultimamente i migliori affari li hai fatti nel calcio". Credo che il solo Vialli alla Juventus abbia portato alle casse sociali 18 miliardi e 2 calciatori. Baggio, alla Fiorentina, 20 e così via.

Per il resto, nelle oltre 900 puntate di Stazione di sosta ho tentato di dare una mano al calcio. Dal '90 ho combattuto la battaglia del tempo effettivo, ma, nonostante i ritocchi, non si è ancora giunti ai 30' per tempo. Gli altri temi dibattuti vanno dai fondamentali ai procuratori, al salary cap, ai corsi di Coverciano, alle rose ridotte, alla Covisoc, ai Mondiali pletorici, ai parametri zero e a questioni all'apparenza scontate, in realtà difficili da superare per l'ostinata pervicacia di dirigenti mediocri. Sabato scorso ho letto che, secondo L'Equipe, Mauricio Pochettino avrebbe chiesto al PSG di ridurre la rosa, che conta 33 calciatori, perché condiziona il lavoro. Dovrebbero essere in partenza: Icardi, Diallo, Kurzawa, Dagna, Dina-Ebimbe, Rafinha e Trigo. Al di là dei problemi di gestione per il tecnico, che cosa sono costati alla società? E, con quello che percepiscono, l'unica possibilità per cederli pare sia prestito con ingaggio pagato. Comunque il D.G. Leonardo non sarà ricordato per il record, perché l'Inter di Simoni ne aveva 35. Ma avranno capito che anche uno solo in più nello spogliatoio è un problema?  

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