Rottamare? Che flop!
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Ho sempre il vizio di sopravvalutare le persone e, nonostante gli anni, non riesco a imparare. Così, quando mi trovo davanti a non pochi eventi sono a domandarmi come sia possibile. Se sono Raffaele Pagnozzi e fino a ieri ho lottato con Malagò per la Presidenza del CONI, non mi candido per la Lega Pro di Firenze. Sarebbe una diminutio. Se, però, opto per correre, devo avere la certezza di essere eletto. Ed ecco i risultati: Gravina 31, Pagnozzi 13, Marcheschi 7. Stravince chi da due anni lavorava per essere eletto e Pagnozzi dimostra al mondo intero di essere poco più del nulla. Ma la cosa più divertente è che la politica è intervenuta in forze per occupare la Lega. Ha presentato Marcheschi, un volto nuovo, per rottamare il vecchio establishment e, puntualmente, con Gravina in sella Abete ha il 90% di probabilità di tornare presidente della FIGC. Pensate, la strategia prevedeva Marcheschi a Firenze e l'attuale D.G. della Federazione, Michele Uva, Presidente della FIGC. Non viene da ridere? Il calcio è ben altro. Un esempio? Se analizzo il curriculum di Artemio Franchi scopro che non ha mai lasciato la presidenza della FIGC per quella del CONI. La riteneva meno importante. Così è rimasto Vicepresidente vicario della FIFA, perché sapeva che il calcio che conta è quello europeo e la presidenza dell'UEFA e quella delle Commissioni Arbitrali dei due enti gli permettevano di avere in mano la leva del cambio. Parlo di un'intelligenza, di un fine politico, che aveva alle spalle l'Adidas e lasciava al brasiliano Havelange, uomo Coca-Cola, il piacere di apparire.
Purtroppo Guerin, Woolfall, Jules Rimet, Seeldrayers, Drewry, Stanley Rous e Artemio Franchi sono il passato. Oggi si guarda al 26 febbraio per scoprire chi sarà il nuovo numero uno della FIFA. I media anticipano un'alleanza tra Salman Bin Ibrahim Al-Khalifa, sceicco del Bahrein, e Infantino, segretario dell'UEFA e braccio destro di Platini. Con Platini Presidente della FIFA, Infantino diventava Presidente dell'UEFA. Ma le cose sono precipitate e ora nessuno ha certezze. O forse qualcuno le ha e ogni riferimento allo spagnolo Villar Llona e a Beckenbauer non è casuale. Infatti ho il terrore e, al tempo stesso, il massimo rispetto di quelli che non si sentono mai, perché alla fine decidono.
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