Sacchi e Inzaghi

19.05.2023 10:08 di Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
Sacchi e Inzaghi

Mercoledì il massofisioterapista principe mi ha spiegato l'importanza del turnover e i rimpianti di De Laurentiis per aver perso la Champions contro il Milan, non certamente all'altezza del Napoli. Non poteva vincere lo scudetto con 5 punti di vantaggio? Era necessario averne 14? Non si poteva mandare in montagna, seguiti dalla società, quelli che avevano più minuti sulle gambe, per averli pronti in seguito? Questo uno dei motivi per cui non si è ancora certi della permanenza di Spalletti, anche se il tecnico preferirebbe interrompere il rapporto col Presidente e fare un anno sabbatico. Al di là di quel che si dice, non credo sia facile la permanenza del mister.

Nel frattempo si sono giocate le semifinali di Champions, che hanno premiato le favorite: Inter e Manchester City. Se sul passaggio dei nerazzurri non c'erano dubbi dopo il 2-0 dell'andata, nessuno pensava a una sconfitta del Real Madrid per 4-0. Perdere stava nella logica delle cose, ma il punteggio dice che la squadra di Ancelotti ha fatto il suo tempo. Tutto questo al di là dello strapotere di Guardiola e i suoi, che si presentano ad Istanbul da favoriti. La cosa più importante è capire come l'Inter contrasterà una corazzata. D'accordo, i nerazzurri hanno trovato la quadratura del cerchio, ma per conquistare la coppa dalle grandi orecchie sarà necessaria un'impresa. Al di là del fatto che mai indovino un pronostico, questo Manchester City, che si permette di tenere in panca Mahrez, Foden e Alvarez, è un ostacolo alto per ogni avversario. Inzaghi ha portato finalmente i suoi al top. Pochi pensavano che Darmian, Acerbi e Bastoni fossero la difesa migliore, Dumfries e Dimarco i quinti insostituibili, il centrocampo più forte formato da Barella e Mkhitaryan con Brozovic e Calhanoglu a supporto e Lukaku tornasse in condizione, per contendere a Dzeko la possibilità di affiancare Lautaro Martinez.

Non rimane che chiedere a Sacchi come affrontare Guardiola. Senza alcun dubbio Arrigo consiglierà un calcio propositivo ed europeo, per la gioia degli esteti. A noi, più modestamente, interesserebbe vincere e contro chi ha tutti i favori del pronostico, dal momento che non si può giocare sopra ritmo con chi è solito andare a mille, non rimane che difesa e contropiede, il tanto bistrattato calcio all'italiana, ma l'unico modo che rimane a David per battere Golia.   

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