Siamo alla frutta

25.03.2022 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Siamo alla frutta

E' interessante leggere Gianfranco Teotino, mai banale. Mercoledì sulla "rosea" titolava: "Non soltanto i ricchi vincono. La lezione dell'Atalanta in un calcio insostenibile". Finora si raccontava che solo i ricchi vincevano, perché i successi dipendevano dai fatturati delle società. Non ho mai pensato così, quando mi sono trovato, in posizione di svantaggio, davanti a Juventus, Inter e Milan. Ho cercato sempre di vincere. Alla Sampdoria, dopo essere uscito, sul mercato e alla Fiorentina sul campo. Quando lo dicevo a Mantovani, all'inizio non ci credeva, perché da una parte c'erano l'Avvocato e la Fiat e dall'altra San Siro e i club della capitale economica del Belpaese. Ma se avesse preso Redondo, anziché Mikhailichenko, e Van Basten, dopo che ero uscito dalla Fiorentina, non ce ne sarebbe stato per Milan e Napoli.

A Firenze, invece, il Conte Pontello era un vincente, ma "... nel calcio - disse - non ci riesco. Mi aiuti". Nell''85 la squadra era da rifondare. Non importava. Aveva un chiodo fisso. Ripeteva: "Faccia cosa le pare. L'importante è chiudere il mercato in attivo". Al momento non mi rendevo conto delle difficoltà. Ero un caterpillar. Lavoravo diciotto ore al giorno e, non so ancora come, riusciva tutto. Esisteva la Fortuna. Arrivammo quarti e in semifinale di Coppa Italia, senza Galli e Passarella, partiti con le nazionali. Eravamo in Europa e, dopo aver ceduto Massaro e Galli al Milan e Passarella all'Inter, pronti a competere con questa squadra: Cervone, Contratto, Carobbi, Oriali, Battistini, Scanziani, Berti, Falcao, Van Basten, Diaz, Di Chiara. Dietro Onorati e Kieft, più Baggio da recuperare. E soldi in cassa. Come posso non essere d'accordo con Teotino?

Dal report annuale di Deloitte si scopre che l'Atalanta è l'unica squadra di Serie A i cui ricavi, al netto delle plusvalenze, sono più alti dei costi, con un utile di 51,7 milioni. Secondo il Verona, in attivo per 1,100. Il dato aggregato delle 20 squadre indica il deficit record di 1.025 milioni. L'Atalanta ha dalla sua solo finali di Coppa Italia e trofei giovanili, ma i ricavi sono passati dai 57 milioni del 2016 ai 173 del 2020, con un aumento di oltre il 200%. Plusvalenze escluse, che garantiscono oltre 68 milioni.

In un momento particolare per il calcio, il più difficile dal 1966, quando perdemmo ai Mondiali con la Corea, non abbiamo neppure il conforto delle previsioni del C.T. Mancini che vinceremo il Mondiale, perché ci cancella la Macedonia del Nord, non il Brasile. Se non inizieremo la rivoluzione da Coverciano e a rivedere i master per manager, allenatori e istruttori, non andremo da nessuna parte. Poi i vertici!   

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