Vialli

13.01.2023 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Vialli

Gianluca Di Marzio ha fatto telefonare da Masi per ricordare sul sito gianlucadimarzio.com come Vialli arrivò alla Sampdoria. Sono tornato indietro nel tempo e rivisto nascere una squadra costruita per vincere. Perché Paolo Mantovani voleva vincere. Come il sottoscritto, nonostante avessi deciso di chiudere il rapporto il 30 giugno '82, concluso con  l'acquisto del 17enne Mancini all'Hotel Roma a Piacenza, col Presidente del Bologna Fabbretti. Avevo portato Salsano da Pistoia, appena allievo, poi acquistato Pellegrini dal Varese in C, Renica, dal Vicenza in C, Vierchowod, dal Como in B, Pari, dal Parma in C, Mannini e Galia, dal Como in B. Vivevo in simbiosi col Presidente. Sapevo che la squadra era da completare. Le idee precise: giovani da corsa, con il gol nei piedi, escluso Pellegrini, con attaccanti di movimento, per non dare punti di riferimento.

Quando telefonò l'amico Sandro Vitali, allora D.S. del Como, per Vialli, rimasi di sale. L'allenatore della Cremonese Mondonico aveva chiesto aiuto, perché il Presidente Luzzara voleva vendere l'attaccante, ma tenerlo un anno. Chi meglio di Sandro? Chiese se interessava. Dal momento che conoscevo i rapporti tra Luzzara e Boniperti, non vedevo alcuna possibilità. Ero stato bruciato dal mancato acquisto di Bonini dal Cesena, che rafforzava quello che sapevo: Atalanta, Cremonese e Cesena erano feudi bianconeri. Quando disse che Boniperti, acquistato Penzo dal Verona, non era disposto ad altra spesa, risposi: "Operazione conclusa". Lo stesso giovedì telefonai a Cap d'Antibes a Mantovani e, sabato mattina, Luzzara, in Costa Azzurra, definì la cessione. Anzi, a una cifra superiore a quanto stabilito. Non fu una donazione. Infatti, arrivò Lombardo. Per questo, invitato a Goteborg per la finale della Coppa delle Coppe con l'Anderlecht, sull'aereo di ritorno mi regalò il gagliardetto con le firme dei calciatori e, sul retro, la scritta: "Tutti questi sono più suoi che miei, compreso il metro e 60 di Faustinho. Paolo Mantovani".

Con Vialli, da sempre legato alla famiglia del Presidente, mi piace chiudere col ricordo di Ludovica: "Un ottimo ragazzo, un uomo speciale. Il primo a fare i complimenti quando venni eletta alla Presidenza del Calcio Femminile. Sempre carino ed educato, tra noi c'era enorme rispetto. Né dimentico quanto sia stato vicino a mio fratello. Penso alle figlie di 16 e 18 anni. Mancherà a tutti".

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